lunedì 18 aprile 2016

Guida: “A Vico un minuetto politico. I candidati dicano cosa faranno e, soprattutto, cosa non faranno”

Giuseppe Guida
Vico Equense - Dal suo osservatorio napoletano, attraverso il giornale La Repubblica e i suoi libri traccia problemi e soluzioni per l’area metropolitana di Napoli. Giuseppe Guida, architetto e docente all’Università, ha contribuito anche alla scrittura del programma di De Luca presidente sulle questioni urbane ed urbanistiche ed è membro dell’Osservatorio per i Beni Comuni della città di Napoli. Oramai fuori da un impegno diretto a Vico Equense, osserva da fuori quella che lui definisce “con-fusione” politica della città. Architetto cosa ne pensa dei “balletti” della politica vicana? Mah, più che balletti mi sembrano minuetti, un ballo fatto da passi piccoli, tipico di chi ha una tattica ma non una strategia seria? In che senso? Mi pare evidente che tutti i movimenti e gli accordi che si stanno stipulando sono dettati, nel migliore dei casi dai una sorta di revenche contro qualcuno o qualcosa. Va anche bene, ma bisogna parlare, e soprattutto scrivere, di programmi, strategie precise, di priorità, di come fare cose e, soprattutto, di cosa “non si farà”, cosa cambierà e perché. Il territorio, ad esempio, negli ultimi dieci anni è stato manomesso in nome dello “sviluppo” e della “valorizzazione”. Cosa dicono su questo i candidati sindaco? Il modello da seguire è Montepulciano o Baia Domitia oppure Castellammare? Lei cosa propone? Io traccerei un modello di sviluppo caratterizzato dalla difesa del paesaggio e dalla massimizzazione dei profitti, la città non si deve impoverire, ma non si deve nemmeno zappare sui piedi. Da un punto di vista urbanistico, ad esempio, è necessario redigere il Piano Urbanistico Comunale. L’amministrazione Cinque si è messa fuori dalle previsioni di legge e non ha concluso questo piano e si è tenuta per 10 anni il vigente piano regolatore che non serve a niente, perché sbagliato, fatto male e pieno di errori marchiani. Con un nuovo piano, invece, si potrebbero prevedere nuove costruzioni, anche infrastrutture e attrezzature in linea con l’esigenza del mercato e soprattutto nuova edilizia residenziale pubblica.
 
E invece? E invece l’amministrazione attuale crede che facendo realizzare nuove baracche sulle spiagge o nelle piazze del centro storico, si crei sviluppo e si dia lavoro. Persino le risorse europee vengono utilizzate per progetti puntuali, fuori da ogni strategia, utili a spendere un po’ di soldi ma inutili nel lungo periodo. I candidati su questo che dicono? Meglio rifare le piazzette con il danaro europeo o, ad esempio, un grande programma di rigenerazione dei centri storici e degli antichi casali. La città greco-romana, il centro antico di Vico per capirci, è abbandonato al buon cuore degli abitanti, con strade coperte di asfalto e abusivismo edilizio come se fosse Secondigliano. La mobilità è un altro tallone di Achille. Sulla mobilità l’amministrazione Cinque ha sbagliato tutto. Solo per questa ragione dovrebbe essere ricordata per sempre in negativo. Sono stati allargati (in parte con i famosi soldi europei) alcuni tratti della via Raffaele Bosco che sono diventati, com’era prevedibile, aree di parcheggio. Il comune è privo di un programma parcheggi e si sono concessi permessi per realizzare box interrati dovunque senza criterio trasportistico, il risultato è che non è più possibile pedonalizzare seriamente il centro. La questione della nuova galleria, poi, grida vendetta. Nonostante tutte le avvisaglie, nessuno ha battuto ciglio fino all’inaugurazione, quando ci si è accorti che il nuovo tracciato (progettato dall’Anas, ente oramai privo di qualsiasi credibilità) avrebbe soffocato il traffico in città. Ora non si può fare più niente: quella mancanza di lungimiranza e di intelligenza politica ha decretato il caos estivo in città. Non è possibile che nessuno dia conto di questa cosa. Nemmeno su questo mi pare di aver sentito qualcosa da parte dei candidati sindaco. In conclusione? La conclusione la facciamo la prossima volta, dopo che qualcuno dei candidati si decide a dire cosa fare (e, ripeto, cosa non fare) attraverso un programma politico degno di questo nome.

2 commenti:

Unknown ha detto...

E cosa dire del tratto Seiano - Fornacelle che, da anni,sembra sia stato bombardato e che, attualmente, viene chiuso quasi tutto il giorno per lavori di metanizzazione interminabili

Unknown ha detto...

I politici/ni di vico fanno un passo avanti e cinque in dietro, proprio come il sindaco, ricordato da cose fatte e non fatte in negativo.
LUIGI da Torino