domenica 7 febbraio 2016

Dall'Accademia della Moda: "Il segreto del successo è studiare, sognare e osare"

Napoli - Come riuscire nella propria professione? Lo stilista Francesco Scognamiglio, il designer David Dolcini e il manager della comunicazione Antonio Gallo non hanno dubbi. Alla base c'è senz'altro la curiosità e la capacità di sognare. Anzi, da parte di Scognamiglio, lo stilista delle celebrities, l'input dato ai giovani studenti dell'Accademia della Moda di Napoli è stato netto: “Drogatevi di sogni e perseguiteli!”. Loro tre si sono concessi per due ore intense alla curiosità degli studenti dell'Accademia della Moda, che stamane ha inaugurato l'anno accademico. Guidati dalla giornalista Anna Paola Merone, si sono raccontanti con schiettezza, svelando cadute e riprese. Sacrifici e successi. Le linee guida sono state chiare: conservare un saldo senso dell'etica e possedere una forte identità. Per Scognamiglio, che quest'anno sfilerà sulle passerelle dell'Alta Moda di Parigi, è opportuno “partire da ideologie grandi e continuare, con tempo e dedizione, a creare una identità che diventi il fulcro del proprio lavoro”. Anche per Michele Lettieri, presidente dell'Accademia, la chiave di volta del successo sta nella capacità di osare e di dedicarsi, anima e corpo, ai proprio obiettivi. “I risultati non arriveranno subito” ha precisato alla platea “ma dopo un po' ci saranno.
 
E, a chi vi esorterà a cercare la strada più facile, non prestate attenzione.” Gli studenti dell’ultimo anno dei corsi di moda, architettura degli interni, graphic design e comunicazione visiva hanno proposto un'interessante mostra dal titolo: “Dall'autoritratto al selfie”. “In principio era l'autoritratto concepito come rappresentazione delle emozioni, come esteriorizzazione di sentimenti intimi e come profonda autoanalisi e auto contemplazione che avrebbe il potere di conferire una sorta di immortalità all'artista.” ha raccontato la direttrice dell'Accademia, Giuseppina Auricchio “Ora i selfie sembrano rispondere al bisogno individuale di una continua osservazione e riformulazione del sé. E se un giorno svanisse l'era del selfie?” si è chiesta l'Auricchio “forse saremmo tutti senza identità? Saremmo tutti più soli?”. Il tempo lo dirà.

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