giovedì 19 novembre 2015

Sebastiano Somma ritira sabato il premio "Meta Film Festival"

Sebastiano Somma
Il riconoscimento per l'alto valore pedagogico del film "Il bacio azzurro" 

di Claudia Esposito

Meta - Sarà il popolare attore di origini stabiesi Sebastiano Somma a ritirare sabato 21 novembre, alle ore 17, presso l'auditorium dell'istituto comprensivo "Buonocore-Fienga", il premio "Meta Film Festival". Un riconoscimento per l'alta valenza pedagogica del messaggio contenuto nel film "Il bacio azzurro" di cui Somma è protagonista e che sarà proiettato in anteprima nazionale dopo aver già ricevuto numerosi premi in vari festival italiani. Un film diretto da Pino Tordiglione, girato tra il Sannio e l'Irpinia, che invita a comprendere l'importanza dell'acqua come bene naturale, fonte di vita e culla della civiltà. L'evento avviene nell'ambito della seconda edizione del "Meta Film Festival", organizzato dal circolo Endas della Penisola sorrentina presieduto da Adele Paturzo con la direzione artistica di Antonio Volpe e la conduzione di Carlo Alfaro. La rassegna, patrocinata dal Comune di Meta di Sorrento, con la collaborazione dell'associazione Prometeo, è inserita nella tredicesima edizione del Festival della Cultura Europea. Tanti gli eventi che si sono susseguiti nei giorni scorsi nell'ambito della rassegna, quali l'overture del maestro di chitarra e compositore Rocco Aversa, seguita dalla conferenza di Leopoldo Milano, docente di Fisica all'Università Federico II° in cui si è parlato di acqua come possibile fonte di vita su altri pianeti. Successivamente la proiezione del film "La teoria del tutto" sulla vita dello scienziato Stephen Hawking.
 
Non solo scienza ma anche la preservazione dell'ambiente che sono stati i temi al centro del forum "La cultura della legalità: tutela del territorio e della salute" condotto da Carlo Alfaro in cui il giornalista Francesco Manca, direttore del periodico "Lapilli" e presidente dell'associazione Prometeo, ha intervistato don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano da sempre in prima linea per sensibilizzare le coscienze sulle problematiche della "Terra dei fuochi". Presente anche Rosario Meo, capitano di fregata della Guardia costiera di Torre del Greco, che ha ricevuto numerosi incarichi e riconoscimenti in giro per l'Italia per la sua lotta ai reati ambientali. "Le parole forti e schiette di Don Maurizio - commenta Antonio Volpe - sono state ascoltate in silenzio dal folto pubblico dell'auditorium. Ci sono stati anche momenti di autentica commozione quando il parroco ha raccontato alcuni episodi inediti di questa immane tragedia, tra cui i colloqui con il boss Schiavone, i confronti con gli uomini delle istituzioni per un dramma che non è finito. Infatti - continua Volpe - don Maurizio ci ha detto che la gente continua a morire e i fuochi continuano a bruciare mentre la legge approvata quest'anno sui reati ambientali è stata molto annacquata. La lezione della Terra dei fuochi deve valere per tutti, anche per il mare inquinato della penisola sorrentina". “Abbiamo voluto - aggiunge Carlo Alfaro - una voce autorevole della Chiesa militante, di quella che esce dalle parrocchie per essere vicina alla gente, all’ambiente e agli ultimi, seguendo il vero dettato evangelico, ed un uomo delle istituzioni, della parte sana dello Stato, insieme, per stressare il concetto della sinergia di forze e intenti per fronteggiare le emergenze ambientali”. “Per questo “piccolo grande festival” dedicato alle emergenze ambientali, niente red carpet, palmares ed oscar, lustrini e paillettes, ma persone vere che lottano per la dignità dell’uomo” conclude Adele Paturzo, presidente del circolo Endas penisola sorrentina.

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