martedì 1 settembre 2015

L'Architetto Giuseppe Guida: La Città è in ritardo sul piano urbanistico. Servono nuove regole altrimenti è il far west

Giuseppe Guida
Vico Equense - Architetto quali sono le sue preoccupazioni? L’ho già ripetuto diverse volte: siamo in ritardo sul Piano Urbanistico Comunale (quello che era il vecchio Piano Regolatore) e il territorio è ancora privo di strategie e va avanti con progetti puntuali e scollegati. Ma il Sindaco Migliaccio ha scommesso molto su questo Piano. Il Sindaco Migliaccio si è molto impegnato, ma la procedura seguita è eccessivamente lenta e non si è ancora inserita con precisione nel percorso previsto dalla Legge 16/2004 e dal Regolamento Regionale n. 5 del 4 agosto 2011. Contestualmente al PUC, è necessario redigere la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e la VI (Valutazione di Incidenza) perché il nostro territorio è interessato da Siti di Interesse Comunitario. Poi è necessario trasmettere i materiali ai Soggetti Competenti Ambientalmente (SCA), adottare in Giunta, attendere le Osservazioni e approvare definitivamente in Consiglio Comunale. E’ evidente che i tempi sono troppo stretti. Vabbè ma il Comune di Vico un Piano Regolatore comunque lo tiene. Sì, ma è datato e serve a ben poco, giusto per il rilascio di permessi a costruire o di qualche opera pubblica prevista quasi vent’anni fa e che oggi potrebbe essere addirittura dannosa. Questa situazione di stasi sta generando un corto circuito: le trasformazioni del territorio più evidenti sono delegate ad altri Uffici e non a quello Urbanistico.

Cioè? L’Ufficio Commercio, ad esempio, non avendo freni fatti di regole urbanistiche chiare e cogenti, rilascia le autorizzazioni più strampalate: depositi, grandi magazzini, bar, chioschi in aree pubbliche. Il tutto senza una visione unitaria e senza la verifica degli impatti che una nuova attività porta sul territorio, senza valutare le implicazioni sul traffico cittadino, ecc. Per fortuna sui dehors si è corso ai ripari, altrimenti il centro di Vico si sarebbe riempito di baracche con una semplice domandina di occupazione di suolo pubblico. Ora bisogna intervenire sulle aree demaniali, se si va alla Marina di Equa, per esempio, dal lungomare non si riesce quasi più a vedere il mare. Cosa propone? Propongo un gruppo di lavoro che accompagni i pur bravi tecnici presenti al Comune (Catello Arpino in primis) e che (in maniera gratuita) si impegni a condurre in porto i tantissimi elaborati tecnici di cui è fatto un Piano Urbanistico Comunale. Anche lei…? Mah, visto che è gratuito posso sicuramente dare una mano…!

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