giovedì 2 luglio 2015

Disastro trasporti, Faito isolato: l'ira degli operatori

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino

Vico Equense - Monte Faito diventa un cimitero di autobus. Molte vetture si fermano lungo il percorso per guasti improvvisi, lasciano a piedi i passeggeri e, poi, vengono abbandonate per giorni per le strade della montagna. «L’ultimo episodio risale a tre giorni fa – racconta Danilo Somma, albergatore di Faito – quando un pullman si è dovuto fermare nei pressi del campo sportivo per un guasto al motore. E’ ancora lì, nessuno si è preoccupato di rimuoverlo o aggiustarlo. In questi casi i passeggeri devono scendere dal pullman e proseguire cercando un passaggio. Il disagio trasporti è notevole e sta trasformando quella che era una meta turistica in una montagna totalmente isolata. Dovrebbero essere attive cinque corse di autobus al giorno e, invece, ne arrivano soltanto due, o al massimo tre. La funivia è chiusa da anni e la strada per raggiungere il Faito da Vico Equense versa in condizioni disastrose». Sempre più frequenti gli episodi in cui turisti, arrivati in montagna con il bus della mattina, restano a piedi poiché saltano le corse pomeridiane. «Quando i visitatori si ritrovano senza alcun mezzo che possa riportarli in città – aggiunge Danilo Somma – dobbiamo attivarci noi del posto: li accompagniamo con le auto o gli procuriamo un passaggio. Con questi disagi non si fa altro che allontanare le persone piuttosto che invogliarle a visitare uno dei più bei luoghi della Campania». Gran parte degli esercizi commerciali hanno chiuso, in pochi quelli che resistono. Il bar della stazione della funivia già da tempo ha abbassato la serranda; lo spiazzale è vuoto. Nella zona, soltanto l’attività commerciale della famiglia Circiello è ancora in vita. Vincenzo e sua madre Lucia non mollano.
 
Ogni giorno puliscono da soli l’area esterna al bar e accolgono i pochi utenti della montagna. «Nonostante le mille difficoltà non abbiamo intenzione di lasciare l’attività – afferma Vincenzo Circiello, titolare di un bar – ma i problemi sono tanti. Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni: la funivia non cammina, non ci sono bus necessari per garantire un servizio decente, non tutti i lampioni funzionano e alcune zone sono totalmente buie. Gli operatori del Comune non vengono a pulire quasi mai. In genere dobbiamo provvedere autonomamente, eppure paghiamo le tasse come tutti gli altri». Ancora un’altra estate di stop, dunque, per la funivia che fino a pochi anni fa collegava il centro di Castellammare di Stabia e Monte Faito. La Regione già da tempo ha stanziato 2milioni di euro per la riqualificazione dell’area e la messa in funzione dell’impianto ma il problema resta la gestione del servizio. Un’attività di circa 700mila euro l’anno, di cui né la società Eav Campania, né i Comuni di Vico Equense, Castellammare di Stabia e Pimonte si sono voluti occupare. Se ne è parlato per un anno, tra annunci, tavoli tecnici, proposte e promesse. Per il momento, però, la funivia è ancora chiusa. Drammatiche le conseguenze sul turismo. «La funivia consentiva in pochi minuti ai cittadini di raggiungere il cuore di Faito – conclude Danilo Somma – e il suo arresto è stato un duro colpo per i fruitori della montagna e per gli operatori turistici. Tante sono state le promesse da parte delle istituzioni, nessuna è stata mantenuta. Ci auguriamo che la nuova squadra di governo regionale prenda in mano la situazione e trovi una soluzione definitiva. L’affluenza a Faito è in forte calo e lo sarà ancora di più se qualcuno non interviene. Noi albergatori non molliamo ma l’isolamento in cui ci stanno costringendo a vivere sta distruggendo la montagna».

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