martedì 14 luglio 2015

Bus e treni, il disastro dell`Eav

Raid, corse a singhiozzo e disservizi: così muore l'ex «gioiello» delle ferrovie 

Fonte: Gerardo Ausiello da Il Mattino

Se ci fosse stato ‘O Cavaliere, il bizzarro vecchietto interpretato da Aldo Tarantino in «Così parlò Bellavista» (quello che esclamava: «Nu milione! ‘O aneme ddò priatorio!»), nelle stazioni della Circumvesuviana avrebbe piazzato di sicuro il cinematografo. Almeno i malcapitati utenti avrebbero ingannato con un film l'interminabile attesa del treno per Pompei, o per Sorrento. Ma ‘O Cavaliere non c'è, e non ci sono neppure i treni. Quelli promessi dall'ex assessore regionale Sergio Vetrella non sono ancora arrivati. I ritardi, invece, non si fanno attendere. Sono puntuali, manco fossero un orologio svizzero. E guai ad averci a che fare. Perché, specie se sei un turista che anela agli Scavi o alla divina Costiera o se sei un pendolare che deve timbrare il cartellino, li temi quasi più di quanto la Grecia non tema il rigore di Angela Merkel e del suo famigerato ministro del Bilancio, Wolfgang Schauble. Con i ritardi fanno i conti da anni i tanti cittadini che, loro malgrado, sono costretti a spostarsi a bordo dei mezzi pubblici. E che spesso diventano involontari protagonisti di un'odissea. Dalla Circumvesuviana alla Sepsa fino a MetroCampania Nord-Est, tutte gestite dal gruppo Eav, la musica non cambia. Perché è vero che nel 2010 l'azienda regionale era sull'orlo del baratro (con un indebitamento di 800 milioni e un deficit annuale di 50 milioni) e ora ha i conti in ordine (ha chiuso il bilancio in attivo), ma è anche vero che il prezzo da pagare, dal punto di vista dei servizi, è stato altissimo.
 
Cercansi treni Nel momento di maggiore crisi, la Circum poteva contare su appena 40 convogli. Oggi sono 70. Entro la fine dell'anno, stando ai piani dell'ex assessore Vetrellae dell'ex amministratore unico Nello Polese, dovrebbero salire a 90. Il guaio è che i treni in circolazione hanno un'età media di 18 anni e si fermano in continuazione, anche perché gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria non sono sempre impeccabili, per usare un eufemismo. I più tormentati restano i Metrostar, acquistati (per 103 milioni di euro) dall'ex assessore regionale Ennio Cascetta e rivelatisi inadeguati per le linee della Circumvesuviana. Risultato: dei 26 Metro- star, oggi ne circolano in media una decina. Quando va bene. Gli altri sono in officina. Pure la Sepsa se la passa maluccio: i convogli, infatti, sono più moderni di quelli della Circum (hanno un'età media di 4-5 anni) ma ne servirebbero subito altri 20. Corse a singhiozzo Senza treni, si sa, è difficile garantire un numero adeguato di corse. A meno che non si facciano miracoli. Per questo, a conti fatti, sulle sei linee della Circum vengono effettuate in media circa 270 corse mentre, stando al contratto di servizio, dovrebbero essere 316. Nei tempi d'oro se ne garantivano addirittura 400. Negli ultimi tempi qualcosa sta cambiando (per la Napoli-Sorrento, ad esempio, si è passati da quasi 6 minuti di ritardo a poco più di 3) ma la strada resta in salita. Un discorso simile vale per Cumana e Circumflegrea; un anno fa la cumana accumulava in media quasi 8 minuti di ritardo mentre ora è scesa a 7. Gli orari delle corse, tuttavia, restano un optional e in molte stazioni non ci sono neppure le segnalazioni relative ai tempi di attesa. Insomma, come si dice da queste parti, salire a bordo di un convoglio è un po' come prendere un terno al lotto. Emergenza vandali Quella contro i teppisti resta una lotta impari. Perché, a furia di rompere vetri, spaccare sediolini e imbrattare convogli, hanno sviluppato un metodo (quasi) infallibile. Sono soprattutto balordi e babygang che agiscono nelle ore serali oppure nelle stazioni meno frequentate. E non servono a molto le telecamere presenti a bordo dei treni e nelle stazioni più moderne. Per arginare il fenomeno ci sarebbe bisogno di un sistema di videosorveglianza completo ed efficiente e di controlli capillari, che invece latitano. Portogjhesi-formiche Contro la piaga dell'evasione selvaggia la Regione ha messo in campo nei mesi scorsi circa 200 ispettori. Con un compito preciso: elevare contravvenzioni a raffica all'esercito dei «portoghesi». Cosi, tra gennaio e febbraio, sièpassatidaoltremillea2171 verbali, mentre a marzo le multe sono state 1699. Rafforzata la presenza di controllori anche davanti ai tornelli, per tentare di innescare un effetto deterrente. Del resto, ripetono i sindacati come un mantra, «dalla lotta all' evasione è possibile recuperare risorse da investire per migliorare i servizi». Facile a dirsi, ma a quanto pare meno a farsi. La stazione «fantasma» Doveva sorgere a Monte Sant'Angelo, con la prestigiosa firma dell'artista anglo-indiano Anish Kapoor. È invece rimasta vittima di contenziosi, ritardi e lungaggini burocratiche. Al centro di polemiche sono finite, tra l'altro, le due sculture destinate alla stazione (la più famosa è la gigantesca opera a forma di bocca) rimaste bloccate in Olanda. Ma cosa c'entra l'Eav? C'entra, perché la stazione fa parte del progetto di realizzazione della bretella di collegamento tra Cumana e Circumflegrea, da Seccavo al parco San Paolo fino a via Terracina. Un piano strategico dimenticato per anni nel cassetto e per il quale ci sono oggi parziali coperture economiche. Sos autobus Le difficoltà dell'Eav riguardano pure il comparto su gomma, che sta affrontando un percorso a ostacoli dal giorno del crac di Eav Bus, nell'autunno di tre anni fa. Da allora mezzi e personale sono stati «ceduti» ad Eav Holding, che si è fatta carico del servizio tra mille difficoltà. Come per il ferro, il problema principale riguarda i mezzi di trasporto: non c'è traccia dei 97 pullman che sarebbero dovuti entrare in funzione mentre la gara per l' acquisto di 75 bus usati è andata deserta per la seconda volta pochi giorni fa. La flotta disponibile è composta attualmente da circa 200 autobus che devono coprire numerose tratte per collegare Napoli con i comuni della provincia. In realtà ogni giorno nelle strade ne circolano molti meno e in condizioni precarie: basti pensare che diversi pullman non dispongono dell'aria condizionata, ragion per cui quando si ha la sfortuna di imbattersi in uno di questi mezzi, si ha l'impressione di essere ai Tropici. Ma solo per la temperatura atmosferica. Ed è di queste ore la soppressione del servizio navetta Pompei-Vesuvio perché i mezzi sono in manutenzione. «Ci scusiamo dei disagi con gli utenti, purtroppo non dipende da noi - spiega Domenico Monaco, segretario provinciale Falsai Confail - la situazione è drammatica, per questo abbiamo chiesto un incontro urgente al neogovernatore Vincenzo De Luca. La riunione è in programma lunedì prossimo». Lavoratori a rischio Nel corso del vertice si parlerà innanzitutto del rischio licenziamento per 260 dipendenti, qualificati come «esuberi» nel piano industriale della Divisione trasporto automobilistico dell'Eav che ha previsto una riduzione pari al 20 per cento del personale, ai sensi della legge 223/91. Uno scenario drammatico, che i sindacati sperano di scongiurare in extremis.

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