domenica 17 maggio 2015

Voto, sindaci contro: è guerra

Da Meta, Tito boccia il Pd di Sorrento su Pinto: patto con Fiorentino, bordate li primo cittadino Cuomo e a Sagristani. Tensione a Massa Lubrense per l’intesa tra la giunta di Sant'Agnello su Balducelli: a Vico Equense Cinque resta isolato 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Sorrento - La corsa alle urne a Sorrento e Massa Lubrense spacca i sindaci. Una rottura clamorosa a due settimane dalle elezioni che rischia di pregiudicare la tenuta di quel patto all'unità invocato in passato ma che troppo spesso viene inficiato da beghe, divergenze e scontri personali. È Giuseppe Tito, primo cittadino di Meta, a mettere carne sul fuoco e sparigliare le carte. Perché, quando a sorpresa spunta all'incontro dell'hotel Michelangelo indetto dall'ex sindaco di Sorrento Marco Fiorentino - ricandidatosi dopo 5 anni d'assenza sulla scena politica e avversario principale della fascia tricolore Giuseppe Cuomo - si capisce che qualcosa di grosso può succedere. «Ci sono sindaci che alle elezioni dettano regole negli altri Comuni». Tra le righe, anche se non pronuncia mai il suo nome. Tito lancia stoccate a Piergiorgio Sagristani, sindaco di Sant'Agnello, il quale riveste il ruolo di partner d'eccezione di Cuomo. Senza dimenticare che, nella vicina Massa Lubrense, proprio Sagristani sostiene la missione del consigliere comunale di minoranza Lorenzo Baducelli, "nemico" giurato del sindaco uscente Leone Gargiulo e, in particolare, del candidato della maggioranza, Liberato Staiano.
 
Le parole di Tito pesano come macigni nella campagna elettorale che si gioca a Sorrento e Massa Lubrense. Anche perché, aspetto tutt'altro che secondario. Tito è un fedeìissimo del Partito democratico e, oggi, assume una posizione diversa a quella della sua coalizione che a Sorrento ha deciso di scommettere sul ritorno in campo di Ferdinando Pinto, il professore di diritto amministrativo dell'Università Federico II di Napoli e che indossò la fascia tricolore dal 1996 ai 2000. «Non intendo fare come gli altri rappresentanti delle istituzioni e gli altri sindaci della penisola sorrentina che arrivano in pompa magna tanto da voler dettare le regole negli altri Comuni - sottolinea Tito -. Sorrento è dei sorrentini. Sorrento si deve riappropriare della sua identità e con Marco Fiorentino si può centrare quest'obiettivo. Sono e sarò vicino a Fiorentino nel rispetto del popolo sorrentino». Boom. Reazioni a Tito, finora, non ce ne sono state. Ma la questione dell'identità è un elemento più volte rimarcato da Fiorentino e dallo stesso Staiano il quale, a Massa Lubrense, venuto a sapere del supporto di Sagristani a Balducelli, pubblicamente disse di essere sereno: «Non ho padrini». Più o meno sta avvenendo lo stesso a Vico Equense. Il sindaco decaduto Gennaro Cinque è sceso in campo per le Regionali, può confidare sull'appoggio di buona parte della sua maggioranza anche se alcuni consiglieri sono propensi a votare sì Forza Italia, ma esprimendo una preferenza netta per la consigliera regionale uscente Flora Beneduce. Cinque, dalla sua parte, non può contare su alcun sindaco. Cuomo e Sagristani propendono per Forza Italia con una vicinanza ad Armando Cesaro, figlio d'arte dell'ex presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro. In quota Pd, Tito tira la volata al candidato governatore Vincenzo De Luca niente a Piano di Sorrento la fascia tricolore uscente Giovanni Ruggiero sembra più vicino al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.

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