giovedì 14 maggio 2015

Terme, via libera alla cassa integrazione

Fonte: Francesco Ferrigno da Il Mattino 

Castellammare di Stabia - Via libera alla cassa integrazione per i lavoratori della partecipata fallita Tenne di Stabia spa. È uno dei primi concreti risultati portato a casa dai termali dopo il crac della municipalizzata stabiese nel marzo scorso. L'annuncio è stato dato dall'assessore al Lavoro della Regione Campania Séverine Nappi nel corso del tavolo di confronto tenutosi ieri pomeriggio a Palazzo Santa Lucia Napoli nell'ambito del coordinamento della cabina di regia per la gestione delle crisi. Al vertice, oltre a Nappi, hanno partecipato il sindaco di Castellammare Nicola Cuomo, l'amministratore unico di Sint (partecipata stabiese che detiene il patrimonio immobiliare termale), il curatore fallimentare di Terme Massimo Sequino, i rappresentanti di Federterme e dei sindacati Cgfl,Cisl,UueUgl. Sarà firmato oggi, quindi, il decreto sulla cig atteso dai lavoratori riguardante il periodo 1 gennaio-23 marzo 2015 (data del fallimento di Terme) : la Regione è riuscita a sbloccare la procedura e si sta impegnando per prolungare gli ammortizzatori sociali sino al mese di maggio. Il blocco era stato causato dalle irregolarità nel passaggio di cantiere tra la municipalizzata e la ditta che si era aggiudicata il bando per la gestione temporanea delle Nuove Tenne, poi risolto dopo il crac.
 
«La Regione ha a cuore le sorti delle Terme e accompagneremo qualsiasi soggetto privato interessato a subentrare - ha dichiarato Nappi - tocca però al Comune fare il primo passo con la realizzazione di un bando per la privatizzazione». Sul tavolo ieri c'era anche una proposta di rilancio dell'Assessorato regionale riguardante gli stabilimenti: una bozza che vorrebbe la "divisione" del patrimonio in più aree di investimento (fonti, parco, centro benessere, hotel, ecc.) per richiamare più imprenditori a Castellammare al posto di un unico soggetto intenzionato a rilevare il complesso nella sua interezza. La proposta non ha convinto però l'amministrazione comunale e il sindaco Cuomo (che ha confermato di essere arrivato al decimo giorno di sciopero della fame per spingere Regione e Governo nazionale ad impegnarsi su Terme) ha parlato di un «momento di incomprensione». «L'incontro ha avuto luci e ombre ha spiegato il primo cittadino - c'è la massima disponibilità a collaborare con la Regione ma è stata presentata una proposta che non siamo riusciti a comprendere e che probabilmente verrà resa meno criptica quando verrà stilato il verbale. Noi siamo pronti ad individuare una strada che porti ad un bando internazionale per la privatizzazione della gestione dei due complessi termali, che la curatela deve ancora restituirci. Intanto sono in attesa di un incontro con il ministero dello Sviluppo Economico». «Nell'immediato abbiamo bisogno - ha detto Salvatore Suarato della Fisascat-Cisl - di un bando per aprire temporaneamente le due strutture in attesa della privatizzazione. A parte la cig, infatti, ci ritroviamo con un nulla di fatto». «La discussione si è arenata sui progetti futuri - ha affermato Salvatore Esposito della UilTucs-Uil - e posso dire che la Regione ha presentato una bozza che si era impegnata a continuare a studiare ed anche a finanziare per quanto possibile. Il sindaco si è dimostrato non all'altezza». «In questa grande confusione - ha concluso Luigi Natale della UilTucs-Uil - chi tutela il patrimonio termale? Lo stanno facendo i lavoratori riportando le Antiche Terme ad uno stato finalmente dignitoso. Mentre il sindaco fa lo sciopero della fame per scelta ci sono troppi termali che sono obbligati a farlo». Il riferimento di Natale è all'occupazione del complesso antico che i termali stanno portando ormai avanti da circa una setti - Oggi la firma dell'atteso decreto ma la proposta non convince l'amministrazione comunale La polemica Critici anche i sindacati: «Discussione arenata sui progetti futuri della struttura»

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