giovedì 7 maggio 2015

«I miei avversari? Spaventosi o inesistenti»

Stefano Caldoro
Caldoro galvanizza i suoi candidati consiglieri: prima di noi in Regione solo disastri 

Fonte: Davide Cerbone da Il Mattino

L'aria è elettrica, dietro le quinte della presentazione alla stampa della lista Caldoro. I candidati a caccia divisibilità affollano i corridoi del quartier generale allestito al primo piano dell'hotel Mediterraneo, mentre il deus ex machina della comunicazione caldoriana Crespi si spreme le meningi alla ricerca del tweet che buca e convoca nella sua stanza le menti migliori, dalla sorella del candidato Alessandra Caldoro all'assessore Caterina Muraglia; È una corsa in salita, e gli affanni fanno parte della sfida. «Sarà una battaglia dura», avvisa Stefano Caldoro. Quando il mattatore Angelo Pisani gli passa la parola, candidati e sostenitori scattano m piedi per la standing ovation. «È una campagna elettorale molto difficile - premette senza perdere la proverbiale compostezza -. Siamo avanti nei sondaggi, ma si vince per pochi voti». Perfino il contrattacco è vestito con l'aplomb del moderato autentico. Si comincia dagli «avversari inesistenti»: Sei e Movimento 5 Stelle. «Mi domando se in questa contesa ci sia la vera sinistra. Quella sinistra di grande tradizione che certamente Salvatore Vozza rappresenta con esperienza e coerenza.
 
Anche i Cinque Stelle, hanno schierato una persona seria, solo che è una funzionaria di Equitalia; inutile commentare», osserva Caldoro, spalleggiato al tavolo da Stanislao Lanzotti, consigliere comunale di Napoli, coordinatore provinciale per la lista a sostegno del presidente nonché figlio dell'assessore regionale alla Cultura Caterina Miraglia. Pisani e da Mario Veneghini, socialista di lungo corso e presentatore della lista. Poi arriva il turno del vero opponente sul ring per le Regionali. «Il candidato del centro sinistra è il risultato di un puro trasformismo. Con un giovane rottamatore ce la saremmo vista nera, ma De Luca ha riempito di rifiuti la nostra Campania e Salerno negli ultimi tre anni è stata un disastro sulla differenziata, con un meno 10 per cento che la rende la città peggio amministrata d'Italia». I toni salgono quando si plana sul tema più caldo del momento. «Il ticket De Luca-DeMita è spaventoso, fotografa i dieci anni di malgoverno che ci hanno preceduto», osserva Caldoro, che a un certo punto nell'arringa contro la coalizione guidata dal Pd comincia a prendere gusto. Più tardi, m collegamento telefonico con il Teatro Centrale di Roma dove è m corso una convention con il leader dell'Ncd Angelino Alfano, dirà che «non è vero» che in Campania «il centrodestra si è separato»: «Non è cosi. Noi non ci siamo separati: noi stiamo tutti insieme e chi ha fatto altre scelte le ha fatte a titolo personale». Ma a Napoli, al Mediterraneo nel mirino resta quel ticket, De Luca-De Mita. «Loro sono il male - si sbilancia Caldoro -. Gli elettori devono ricordare l'inferno che abbiamo vissuto quando l'immondizia arrivava fino al quarto piano». Le accuse sulle eredità si allargano poi alla sanità. «Provate a chiedere alla Asl Napoli 1: prima che arrivassimo noi, c'erano 17 mesi di ritardo nei pagamenti. Altre Asl arrivavano a 8-10 mesi. Noi abbiamo tolto dalla faccia della Campania lo schiaffo di essere definita una Regione canaglia». A Stefano Caldoro, in termini di sconvenienza, non si può chiedere di più. E infatti, sempre la moderazione gli suggerisce anche oggi di non far leva sul grimaldello della legge Severino. «Bisognerebbe evitare che certe cose avvengano, certo, danneggiano l'immagine della Campania. Ma ho scelto di non usare la vicenda giudiziaria di De Luca perché sono un garantista», spiega. E sul ricorso del M5S sulla incandidabiltà del suo avversario il presidente della Campania risponde attaccando quegli altri: «I Cinque Stelle, già. Finalmente si fanno vedere». L'ultimo appello sfuma tra gli applausi scroscianti della saletta. «Al di là della legittima aspirazione personale, bisogna giocare per la squadra fino all'ultimo voto». E in squadra c'è anche Angelo Pisani, dato per alcuni giorni dall'altra parte e oggi fiero figliol prodigo. «Io con De Luca? - sgrana gli occhi -. Macché, hanno detto una fesseria. Ho grande stima per i suoi valori da uomo di destra, dall'eliminazione dei campi rom alle idee sulla sicurezza. Poi però mi sono informato e ho scoperto di quel grattacielo sul golfo di Salemo che ha fatto costruire (il Crescent, ndr), del disastro amministrativo». Insomma, le tentazioni sono lontane. Anzi, al candidato del centro sinistra il presidente delI'VIII Municipalità lancia addirittura la sua personale sfida. «Posso fargli capire come si amministra un territorio difficile come Scampia anche senza le luci di Natale». Chi avrebbe tradito, invece, è il suo parente acquisito Franco Malvano, candidato con il centrosinistra. «Certo che ha tradito: aveva un incarico retribuito e se n'è andato con gli avversari. Di fronte a certe scelte, gli elettori sono smarriti». Voltagabbana a parte, il fedelissimo Gennaro Salvatore assicura la coesione intorno al presidente uscente. E non solo: «C'è anche un grande entusiasmo». Giuseppe Pietro Maisto, capogruppo uscente della lista Caldoro Presidente, sottolinea il peso della responsabilità: «Dovremo tradurre in concreto le sane aspettative dei campani in linea con il modello ispiratore del nostro candidato».

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