mercoledì 13 maggio 2015

Gennaro Cinque: Un museo dedicato a Bruce Springsteen

Vico Equense - Proseguiamo nel viaggio “tra ricordi e futuro” di Gennaro Cinque, ex Sindaco di Vico Equense (per nove anni) e candidato alla Regione Campania tra le fila di Forza Italia. Oggi facciamo tappa al “Gran Caffè Zerilli”, che ha ripreso da poco il nome del nonno materno di Bruce Springsteen. Tutto nasce dal fatto che il nonno materno del “Boss”, Antonio Zerilli, era nato a Vico Equense. Partono da qui le origini del rock sanguigno di Springsteen? “Direi proprio di sì. L’Amministrazione comunale che ho presieduto, gli ha conferito la cittadinanza onoraria. L'iniziativa partì su impulso di Gianni Scognamiglio e Paola Jappelli, dell’associazione “PinkCadillacMusic”. La scoperta delle origini di Bruce Springsteen, dunque, si deve anche a loro e all’indagine portata avanti dallo storico vicano Mario Verde. I lunghi studi e le ricerche condotte hanno portato alla scoperta che il nonno materno di Bruce, Antonio Zerilli, avesse origini vicane. Proveniva, infatti, da una famiglia vissuta in questa città per oltre quarant'anni. Dalla ricostruzione dei fatti si apprende che era un avvocato, si sposò ed ebbe tre figlie: Dora, Ida e, la più giovane, Adele Ann che sposò Douglas Frederick Springsteen, morto nel 1998. Dal loro matrimonio nacquero tre bambini: Bruce (23 settembre 1949), Virginia ("Ginny" 1950) e Pamela (1962).” Una bella soddisfazione per la Città di Vico Equense, Bruce è un’icona mondiale della musica. “Infatti, dopo avergli consegnato a Helsinki la lettera nella quale gli venivano donate le Chiavi della Città, speravamo che il concerto a Napoli del maggio 2013 potesse essere l’occasione per farlo venire a Vico Equense. Non fu possibile, per motivi di tempo e di organizzazione. Bruce, però, salì sul palco in Piazza Plebiscito con una gigantografia del vecchio “Gran Caffé Zerilli”, appartenuto alla sua famiglia; alla dedica in napoletano “vulesse dedica’, sta canzone agli amici di Vico Equense, la mia città italiana” su una memorabile My Hometown, ci regalò uno dei momenti più suggestivi di quel concerto.”
 
Ciò non toglie però che, in futuro, qualora si presentino le condizioni, possa venire in Città. Ha qualche idea? “Penso alla creazione, con l’aiuto dell’associazione “PinkCadillacMusic” e il supporto della Regione Campania, di un museo con immagini e oggetti che, direttamente o indirettamente, possono raccontare qualcosa della vita del Boss. Mi piacerebbe dedicare un’area all’ascolto dei brani, più famosi e appartenenti al passato, direttamente dagli LP in vinile ed infine predisporre una sala con la proiezione di ologrammi che possano far rivivere, in 3D, ai fan di ogni dove, i concerti più belli di Springsteen.” Amanti del rock? Allora non perdete altro tempo e correte a Vico Equense.

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