mercoledì 20 maggio 2015

Elefante: “Non dovrebbe stupire la normalità”

Antonio Elefante
Vico Equense - L’Assessore ai lavori pubblici del Comune di Vico Equense Antonio Elefante, commenta sul suo profilo facebook l'ipotetico malcontento dei tecnici vicani, che a quanto pare lamenterebbero un esercizio troppo restrittivo, da parte del dirigente dell’ufficio tecnico, della gestione concernente l’edilizia privata. “Intanto – scrive Elefante - il termine restrittivo non appartiene al linguaggio corrente della gestione. Infatti o la normativa urbanistica consente di fare determinate cose e non le consente affatto. Allora non esiste spazio ne alla elasticità e ne all’ atteggiamento restrittivo, si consente di fare in modo coerente e univoco tutto quello che la norma consente e senza dilatazioni fantasiose o improprie. Purtroppo il dirigente attuale è stato testimone in questo anno di procedimenti e consuetudini non sempre oggettivamente condivisibili. Non dovrebbe stupire la normalità che richiede l’obbligo della regolarità contributiva delle imprese per eseguire lavori edili, oppure che per eseguire dei lavori occorrono anche dei progetti, oppure, ancora, che occorre far conoscere come si smaltiscono i rifiuti solidi prodotti dal ciclo costruttivo, oppure che esista un criterio cronologico per l’esame dei progetti, oppure che gli interventi su edifici esistenti necessita la legittimità dell’immobile…
 
L'attuale dirigente – continua Elefante - non dimentichiamolo è entrato a dirigere un ufficio tecnico che era stato decimato da condanne penali e procedimenti interdittivi proprio in relazione a criteri troppo elastici e permissivi utilizzati fino a quel momento. Ed è anche vero che la demolizione storica (l’apoteosi delle demolizioni mai eseguite: ecomostro di Alimuri) è stata fatta da questo dirigente in 5 mesi mentre quelli che lo hanno preceduto se la sono palleggiata per 50 anni, cercando di mettere a segno obbiettivi diversi... E' anche vero che in pochissimi mesi ha risolto la controversia della ricostruzione del cinema Aequa anch’essa palleggiata senza risultato per ben 8 anni. Allora il vero problema, quello che più affligge i professionisti dissidenti è il problema del rispetto delle regole e la scarsa possibilità offerta di potersene discostare. Sono dell’idea che l ufficio deve porsi a servizio della città e offrire collaborazione con i professionisti e anche farsi interprete delle pressanti esigenze di tempestività e efficacia nella gestione dei procedimenti e della azione amministrativa, ma giammai al di fuori della legge”, conclude l’Assessore ai lavori pubblici.

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