sabato 9 maggio 2015

Alfano: con Caldoro si rivince parla il bilancio del suo goveno. Il ministro a Napoli: ci presentiamo con un grande consuntivo

Fonte: Luigi Roano da Il Mattino 

Breve - poco meno di un'ora - ma intensa la visita del ministro dell'Interno Angelino Aliano. Ha battezzato le liste e i candidati dell'Ncd ed è entrato nel vivo della scissione popolare senza mai nominare Ciriaco De Mita e quella che ormai è passata alla storia come la piroetta politica del vecchio leader che è passato dal sostegno a Stefano Caldoro a quello di Vincenzo De Luca all'ultimo minuto utile per la presentazione delle liste. Il ministro ha battuto forte il tasto della distanza con la Lega ma soprattutto quello dell'onestà e delle liste pulite. «La vittoria m Campania sarà meritata sulla base di un progetto di governo perché ci presentiamo non con un preventivo, ma un consuntivo». Al tavolo il governatore uscente Caldoro, il coordinatore regionale Gioacchino Alfano e quello nazionale Gaetano Quagliariello. In platea tutti i big del partito. Pasquale Sommese a Severino Nappi, passando per Ugo De Flaviis e i consiglieri comunali Marco Mansueto, Gennaro Addio e Luigi Esposito e il capolista Giorgio Piccirillo «un uomo dello Stato, un carabiniere – spiega Alfano - ed è capolista non perché sorteggiato». La questione dell'onestà sta molto a cuore ad Alfano, del resto di mestiere fa il ministro dell'Interno: «Come area popolare - racconta - saremo la bella sorpresa delle elezioni in Campania dove appoggiamo Stefano Caldoro perché onesto e capace». Per Alfano «La cosa difficile è essere onesti quando si governa e Stefano ha dimostrato di mettere le mani nel forno e le ha tirate fuori senza che fossero sporche di farina.
 
Si è i migliori quando si fanno le cose giuste come ha fatto Caldoro. Basta guardare la sanità e noi crediamo di aver contribuito alla grande a questo lavoro. Qui presentiamo liste che sono composte per metà da donne e metà da uomini». E a proposito di liste non si sottrae alla domanda sui cosiddetti impresentabli che soprattutto dall'altra parte della barricata è tema molto dirimente: «Osserviamo un dibattito che è tutto a si- lustra ed eravamo invece abituati a vederlo nel centrodestra. Osserviamo da spettatori un dibattito nel campo altrui, noi abbiamo fatto una scelta che è quella di candidare un uomo di questa terra, vicecomandante generale dell'Arma dei carabinieri e che ha servito le istituzioni statali». dato politico interessa e molto il ministro che sottolinea e marca distanze in maniera decisa sulla questione della separazione con Udc, che m Campania sosterrà De Luca il cui artefice è stato appunto De Mita: «Questa separazione con alcuni amici che hanno avviato con noi il progetto di Area popolare non toglie il rispetto per le storie e le esperienze politiche. Detto questo - spiega - siamo convinti di essere dalla parte giusta e di rappresentare la parte giusta. Siamo la coerenza di un progetto e di un' esperienza che troverà in Campania la forza di dimostrare quanto è capace un'Area popolare che si colloca tra Renzi e Salvini». Il ministro Alfano tende a compattare la sua area e non vuole nemmeno immaginare altri scossoni, così da soddisfazione a Sommese chiarendo che dalle nostre parti c'è «Campania Popolare». L'assessore al Turismo, infatti, non ha seguito De Mita e la questione dell'identità politica alla fine l'ha risolta appunto con la dicitura «Campania popolare». Un tema che anche Quagliariello, con parole morbide nonché taglienti ha liquidato così: «De Mita e il simbolo dell'Udc sono andati con De Luca tutto il resto è rimasto con noi». Con Alfano che ha chiarito ancora meglio la questione: «Non accettiamo ne poniamo veti, questo è stato il nostro approccio e ha portato al fatto che il simbolo dell'Udc è andato con De Luca noi chiediamo e cerchiamo voti con il buon governo». Il ministro ha sfiorato anche temi nazionali, bersaglio principale la Lega e Salvini. Le regioni del Sud stanno pagando un prezzo troppo alto sulla questione migranti. La Lega si dimostra a favore del Nord e contro il Sud». Quanto alla polemica sul delicato tema del far lavorare gratis i migranti, battuta che fa storcere il naso a molti lo scontro è comunque sempre con il numero della lega: «Salvini ieri mi ha dato dello schiavista, oggi dice Che quella proposta l'aveva fatta lui già tre anni fa. Cambia le idee come cambia le felpe. Un centrodestra senza la Lega è molto più forte». Infine sulla questione dei vitalizi sospesi e sul dover pagare, da parte del governo, per forze le pensioni d'oro è cauto: «Quando il Governo avrà la proposta concreta per rispondere a ciò che è venuto fuori dalla sentenza della Corte Costituzionale la presenterà a tutti i cittadini». Quindi i vitalizi: «Si fanno le cose possibili e in tutti i casi, come dicono molti giuristi, ci voleva una legge».

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