venerdì 10 aprile 2015

Voto, terzo polo Pinto-Stinga

Clamorosa trattativa tra l'ex sindaco del Pd e l'ex assessore di Forza Italia fresco di addio alla Giunta. Contatti frenetici anche con i consiglieri Fiorentino e De Martino: l'obiettivo è una coalizione civica 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Sorrento - Non è un inciucio. Almeno per ora. Ma la trattativa messa in piedi nelle ultime ore è a dir poco clamorosa sia per i protagonisti che per gli scenari che potrebbero emergere verso la competizione del prossimo 31 maggio. Da una parte c'è chi come Ferdinando Pinto può vantare una lunga militanza nel cuore delle sinistre di Sorrento che lo portò, nel 1996, anche a indossare la fascia tricolore battendo il sindaco uscente di oggi Giuseppe Cuomo. Dall'altra invece spunta un "berlusconiano" di ferro, ovvero Giuseppe Stinga, già coordinatore del Pdl. L'ex vicesindaco, fresco di dimissioni, vuole candidarsi alla carica di primo cittadino da solo, da indipendente, sfidando a viso aperto Cuomo e l'ex fascia tricolore Marco Fiorentino con cui non è escluso un apparentamento in caso di ballottaggio. Ma le cose potrebbero cambiare di colpo se il negoziato politico con Pinto dovesse andare in porto. E magari nel giro di 10 giorni. A mediare tra e parti c'è ovviamente la folta base del Partito democratico di Sorrento che ha chiesto settimane fa la disponibilità al professore dell'Università Federico II di Napoli ad assumere la guida della squadra dem al voto del prossimo 31 maggio, anche magari mettendo da parte il simbolo puntando quindi un'origine civica.
 
L'obiettivo è semplice: lanciare una terza forza contro Cuomo e Fiorentino che possa offrire un'alternativa tangibile agli elettori. In tal senso, Pinto ha detto chiaro e tondo ai vertici del Pd che, per puntare al ballottaggio, servono comunque "rinforzi" importanti, extraconsiliari. E chi meglio di Stinga, in questo momento, può tornare utile alla corsa? Non finisce qui. Non ci sono chiusure dei "fedelissimi" del Pd sull'ex vicesindaco che, con la lettera di dimissioni, ha sancito una rottura insanabile con uno schieramento a cui i dem hanno fatto opposizione per ben cinque anni e mai facendosi tentare dalle voci che davano dietro l'angolo un patto di non belligeranza con la giunta Cuomo. Il professore, la cui candidatura ieri sera è stata al centro di un serrato confronto dei militanti democrat, qualora davvero dovesse rompere gli indugi, è intenzionato a blindare un accordo di massima anche con Rosario Fiorentino, attualmente consigliere comunale di opposizione nonché presidente della commissione consiliare per la trasparenza e, aspetto di non poco conto, già tesserato del Pd da "renziano" (proprio come Pinto) e vicesindaco all'epoca della giunta Fiorentino. Ed è qui che nasce l'intoppo che rischia di pregiudicare tutto il programma. Al di là della possibile decisione di sfilarsi dalla competizione elettorale favorendo l'ingresso in campo del figlio Eduardo, Rosario Fiorentino è a dir poco vicino a Marco Fiorentino. Un'alleanza che dovrà prevedere la "preparazione" di una civica con la lista della minoranza, "Insieme per Sorrento", pronta a convogliare nella pattuglia dell'ex primo cittadino che ha detto in tutte le salse di essere arruolabile per la bagarre elettorale. Pinto però è convinto, stando ai rumors, delle chance di convincere Fiorentino a stargli affianco. Con un terzo "polo" del genere, il Pd è determinato perché pensa di potersela giocare al meglio. Tempo fa, prima della rottura ufficiale con Cuomo, ci fu anche un incontro tra Stinga e alcuni esponenti democrat che stavano già lavorando sull'altro fronte, quello di Pinto. Fumata grigia, anche perché - ieri come oggi - rimane da valutare il bacino elettorale di tutta la truppa. Se il patto Pinto-Stinga dovesse divenire realtà - al di là dell'appoggio esterno di Rosario Fiorentino - a quel punto si tenterebbe di convincere anche l'avvocato Gianluigi De Martino, l'ex presidente del consiglio comunale ed esponente della maggioranza uscente, a recedere dalla volontà di presentarsi alle elezioni da candidato sindaco di una propria civica.

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