domenica 12 aprile 2015

Lo struzzo di Renzi

Matteo Renzi
I silenzi sulla Campania

Fonte: Paolo Macry da Il Corriere del Mezzogiorno 

Forse non è una buona idea tenersi alla larga dalle beghe locali di un parato, essendone il segretario nazionale. Sono molti mesi, ormai, che Matteo Renzi assiste in silenzio ai conflitti interni del Pd campano, ai rinvii delle primarie, ai problemi giudiziari di Vincenzo De Luca, agli arresti eccellenti di Ischia, agli avvisi di garanzia di Ercolano. Fino agli endorsement per Caldoro che vengono da deputati Pd o da personalità di rango come Luigi Nicolais. Ma anche rispetto al sindaco De Magistris, che aggressivamente gli intima di smentire il decreto su Bagnoli, Renzi evita ogni reazione. Di fronte alla tempesta, il leader che governa con piglio decisionista il Paese e il partito di maggioranza, non ha mai mosso un dito. Ha preferito la strategia dello struzzo all'assunzione di responsabilità. Ha lasciato aperto il dossier su Bagnoli, implicitamente dando ragione a De Magistris. Ha evitato di bloccare la candidatura De Luca e però non ha detto una parola sulla Severino. Ha aspettato il tintinnio delle manette per imporre un candidato sindaco a Ercolano e questo gli è costato una specie di sommossa del partito locale. In politica, del resto, silenzio e ambiguità vanno spesso a braccetto. E le posizioni del Pd, rispetto alle molte spine della Campania democrat, sono spesso ambigue.
 
Al testardo Vincenzo De Luca, Renzi ha negato ogni brindisi, preferendo mandargli in visita Luca Lotti. E Lotti, salomonico, si è limitato a ricordare (berlusconianamente) che gli elettori delle primarie sapevano bene chi votavano. Ma anche con De Magistris, il presidente del Consiglio gioca a vedere e non vedere. Non risponde alle sue continue bordate, ma neppure nomina il famoso commissario per Bagnoli. E intanto il 16 maggio, in piena campagna elettorale, tornerà a Napoli per inaugurare una stazione della metropolitana. Restituendo definitivamente vita politica, col tocco del Re taumaturgo, al controverso sindaco. Il fatto è che, mentre lo struzzo della favola lascia che le cose seguano il proprio corso, lo struzzo in Campania influisce eccome sulla situazione. E, tra mezzi endorsement e ambigui rinvii, è lo stesso Renzi che accredita e anzi contribuisce a costruire il singolare partito della nazione che De Luca ha pensato per la conquista di palazzo Santa Lucia. Di questa magmatica area politico-culturale, proprio grazie all'ambigua triangolazione fra Renzi, De Luca e De Magistris, fanno parte al tempo stesso democratici e cespugli della destra berlusconiana, simpatizzanti arancioni e Carlo Aveta, giustizialisti e garantisti, antipolitici e governativi, legalitari e rivoluzionali, amanti del randello e liberali d'antan, napoletani e salernitani. I soliti informati dicono che sarà questo partito a vincere. Sarebbe un segno dei tempi.

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