lunedì 6 aprile 2015

Intervista a Salvatore Vozza: «Mai con l`ex sindaco, Sel un argine anti-astensionismo»

Salvatore Vozza
«Trovo squallido che il Pd cerchi di buttare su di noi le proprie contraddizioni. Sel è l'alternativa tra un Pd che schiera un incandidabile e un governatore uscente responsabile solo di disastri», attacca Salvatore Vozza, candidato vendoliano alla presidenza della Regione. Nessuna marcia indietro, nessuna ipotesi di accordo con il Pd nonostante gli appelli alla responsabilità di Vincenzo De Luca. Vozza, però vi assumete la responsabilità di spaccare la sinistra. «È piuttosto squallido che il Pd cerchi di buttare su di noi le proprie contraddizioni e l' assurdità delle scelte fatte: è il partito del premier Renzi, come sempre lontano e disinteressato alle vicende del Sud, che da mesi sta facendo di tutto per riconsegnare la Campania alla destra impresentabile dell'attuale governatore. E, purtroppo, incontrando i cittadini campani e gli elettori del centrosinistra, sono in tanti che iniziano a pensare come certi discorsi su un patto del Nazareno allargato alla Campania siano reali». Ritorniamo nell'ambito della sinistra. L'appello è di De Luca. Senza di voi la corsa contro il centrodestra è in salita. «Sel sta solamente offrendo la possibilità di scegliere una proposta di reale cambiamento, rompendo uno schema che vedeva molti elettori chiusi in una gabbia, spinti all'astensionismo». Addirittura? «Sì. Presi dalla decisione impossibile fra un governatore uscente che in cinque anni ha prodotto disastri economici, sociali e civili e un esponente del Pd incandidabile».
 
Si riferisce alla Severino? I democrat sembrano ormai aver superato qualsiasi imbarazzo sulla spada di Damocle che pende su De Luca. «Il Pd con una disinvoltura sconcertante e mostrando di avere davvero m scarsa considerazione la Campania, da una parte con il premier Renzi e i principali dirigenti afferma che la Severino non vada cambiata e debba essere applicata, dall'altro consapevolmente, a prescindere dalle aspirazioni personali del candidato, mette in una situazione di evidente vantaggio il presidente uscente del centrodestra. È questa situazione che è irresponsabile e incomprensibile. Il Pd ha scelto di lavarsi le mani e di consegnare la Campania a Caldoro? Renzi lo dica con chiarezza». Eppure cinque anni fa sempre su De Luca alle regionali cambiaste idea last minute. «Appunto. Chi oggi ci accusa di irresponsabilità e di guardare solo a interessi di bandiera, è lo stesso candidato che cinque anni fa abbiamo sostenuto con lealtà. Se il Pd e lo stesso candidato, nel ruolo di capo dell'opposizione in consiglio regionale a cui era stato eletto, avessero fatto adempiuto con serietà al proprio compito e contrastato con decisione le politiche del centrodestra, oggi la Campania avrebbe qualche problema in meno». Ma di chi è la colpa? «Del Pd nazionale, soprattutto. La domanda che ci poniamo noi e che si pongono tanti elettori del centrosinistra è capire perché in questa Regione, con emergenze così acute, si è deciso di rendere evidente questa condizione di debolezza con un esponente incandidabile e ineleggibile». Candidabile, ma con lo stop della Severino se vince. «Non è poco. Specialmente se per mesi l'intera discussione si è limitata al sondaggio primarie sì, primarie no. E poi l'esito a cui si è giunti ed avvertito dalla maggioranza degli elettori come una mancanza di responsabilità e di rispetto verso le istituzioni». (Fonte: ad.pa. da Il Mattino)

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