sabato 11 aprile 2015

Il sindaco vuole la gestione del Faito: “Caldoro dia un segno”

Il Comune quest'anno non ha fatto neanche la consueta pulizia straordinaria di Pasqua e Pasquetta 

Vico Equense - Il Monte Faito è ormai al centro di un braccio di ferro tra il Sindaco Gennaro Cinque e il Governatore della Campania Stefano Caldoro. “Mi candido se arriva la delibera sul Faito. Il Comune deve avere la gestione sulla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’area boschiva e stradale.”, ripete in maniera insistente il Primo cittadino. Tutta la procedura messa in piedi per arrivare alla decadenza, è in funzione di ciò. Proprio oggi mi ha scritto un cliente abituale della montagna.”Vengo da tanti anni – mi dice - per respirare aria pulita, per fare lunghe passeggiate e per godere dello straordinario panorama. Ho trascorso in questo luogo incantato, Pasqua e lunedì dopo Pasqua, e posso assicurarvi che non hanno pulito neanche le strade. Quando si arriva sul Faito – aggiunge– oramai si ha l’impressione di entrare nella terra di nessuno, per lo stato in cui versa ora tutta la montagna.” In effetti, il Comune quest'anno non ha fatto neanche la consueta pulizia straordinaria. Ferraglie abbandonate, case diroccate con tetti penzolanti, cartelli abbattuti da chissà quando, catapecchie di ferro a ogni angolo. Vi è, altresì, una mancanza di alcun tipo di controllo e di alcun segno di civiltà e, ad avvolgere i visitatori, vi è solo degrado e incuria ovunque. In realtà, è solo grazie ai tanti volontari che s’interessano della montagna se la situazione non è ancora peggiore. Un’oasi di 480 ettari divisa con Castellammare di Stabia (120 ettari) e Pimonte (60) e, adesso, in comproprietà tra Regione e l’ex Provincia. Gennaro Cinque intende ottenere una gestione di almeno 30 anni della porzione, consistente, del Faito. “Solo così – dice Cinque - potremo ambire a un rilancio”.
 
L’invito è rivolto soprattutto al governatore Stefano Caldoro cui Cinque ha suggerito la creazione di un capitolato di bilancio regionale in cui far confluire i soldi provenienti dai canoni e dai fitti per la presenza di antenne tv, radio e telefoniche – pari a 360mila euro l’anno – istituendo un fondo da destinare proprio all’ente che vuole fare richiesta di concessione. In capo al Comune, a quel punto, ci sarebbero manutenzione, vigilanza e prevenzione. Attività che in parte già sono eseguite con polizia locale, protezione civile e volontari dell’associazione Faito. “In questo modo – dichiara Cinque – non graveremmo sulle spalle di nessuno. Senza dimenticare che comunque ci sono dei crediti da riscuotere proprio per le antenne. E se la gestione fosse comunale, come amministrazione, non esiteremmo a disporre la riscossione coattiva delle somme”.

Nessun commento: