giovedì 9 aprile 2015

Decadenza lampo per Cinque

Incompatibilità, consiglio già convocato a Vico Equense: sindaco alle Regionali solo se entro 15 giorni "avrà" il Faito 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense - Tutto di corsa per anticipare i tempi e puntare alla decadenza lampo. Cosi, ieri, dopo una riunione tra i gruppi, la maggioranza ha deciso di convocare subito il consiglio comunale che dovrà mettere in moto l'iter per far decadere - "volontariamente" - Gennaro Cinque. Il sindaco di Vico Equense è in procinto di candidarsi alle prossime elezioni Regionali e, per scongiurare il rischio di un commissariamento del Comune, ha presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Campania impugnando l'avvio del procedimento dell'ufficio urbanistica che gli contesta la presenza di un bagno situato nel proprio salone di arredamento, Telearredo. Un atto contestato da Cinque che agendo contro l'ente ora si trova in una situazione di evidente incompatibilità che, però, va sollevata dal consiglio comunale. Successivamente, il sindaco avrà 10 giorni di tempo per rimuovere la causa e restare in carica. In caso contrario, su Cinque ci sarà un voto della pubblica assemblea. E a quel punto, ci sarà la decadenza. L'obiettivo della maggioranza è "chiudere" il 90% della pratica con qualche giorno di anticipo sulla presentazione delle liste così da favorire al sindaco la possibilità di rimuovere in extremis la causa e rimanere con la fascia tricolore addosso se di colpo non dovesse più presentarsi alle Regionali.
 
Si, perché Cinque vuole dal governatore Stefano Caldoro l'approvazione di una delibera di giunta regionale che trasferisca in capo all'amministrazione di Vico Equense la gestione del complesso del monte Faito situato sulla porzione di territorio comunale. In caso contrario, Cinque resterà sindaco. Il primo cittadino è disposto ad attendere 15 giorni. In caso contrario, metterà in un cassetto il desiderio di scendere in campo. A quanto pare, il posto per Cinque è stato riservato nella lista di Forza Italia nonostante il pressing dei vertici regionali del Nuovo Centro Destra che lo vorrebbero nella truppa. Senza dimenticare un'altra possibilità, quella prevista dalla civica "Caldoro presidente". Insomma, tanta carne sui fuoco in un momento politico abbastanza delicato. Manco a dirlo, l'opposizione è furiosa. Imputa a Cinque una gestione tutt'altro che «condivisibile» anche perché lo stesso sindaco ha ammesso che - prima dei controlli anti-abusivismo condotti a detta della fascia tricolore dopo un esposto anonimo - era pronto a farsi multare per fare ricorso e, dunque, aprire un contenzioso con l'ente. Se Cinque dovesse decadere, non sbarcherà il commissario prefettizio ma i pieni poteri resteranno in capo all'avvocato Benedetto Migliaccio, vicesindaco "tecnico".

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