martedì 21 aprile 2015

Candidati, questione di famiglia

Figli, mogli e nipoti in lista: una raffica di nomi «illustri» nella corsa ai seggi. Da sinistra a destra, in corsa per un seggio tanti nomi illustri 

Fonte: Paolo Mainiero da Il Mattino 

Secondo Vincenzo De Luca il problema non è essere «figli di» ma sapere se il figlio è un cretino o no. Se è un cretino non può candidarsi. La domanda è: chi da a chi la patente di cretino? Poiché «ogni scarrafone è bello a mamma soja» è difficile immaginare che un padre e una madre dicano al proprio pargolo, «guarda, sei un cretino, la politica non fa per tè». Dovrebbe allora essere il segretario del partito o il candidato presidente a fare l'elenco degli imbecilli e degli intelligenti? Tu si, tu no... Forse più che una questione di cretinaggine (certo, un cretino in meno fa sempre comodo) è una questione di opportunità politica. Ecco, al momento, quali sono i candidati con legami di stretta parentela con altri politici. Secondo Vincenzo De Luca il problema non è essere «figli di» ma sapere se il figlio è un cretino o no. Se è un cretino non può candidarsi. La domanda è: chi dà a chi la patente di cretino? Poiché «ogni scarrafone è bello a mamma soja» è difficile immaginare che un padre e una madre dicano al proprio pargolo, «guarda, sei un cretino, la politica non fa per tè».
 
Dovrebbe allora essere il segretario del partito o il candidato presidente a fare l'elenco degli imbecilli e degli intelligenti? Tu si, tu no... Forse più che una questione di cretinaggine (certo, un cretino m meno fa sempre comodo) è una questione di opportunità politica perché sarà anche vero, come De Luca osserva, che negli Usa ci sono i Kennedy o i Clinton ma è anche vero che non sta scritto da nessuna parte che la politica debba essere un affare di famiglia, tanto più se non ti chiami ne Kennedy né Clinton. Le elezioni del 31 maggio non valgono una nomination per la Casa Bianca ma nel piccolo mondo antico della politica campana una poltroncina in famiglia è sempre bene averla e mantenerla e il consiglio regionale è un sicuro riparo. Figli, mogli, compagne, generi e nipoti, c'è una ricca parentela che sta scaldando i motori. Mancano solo mariti e nonni e lo stato di famiglia sarebbe al gran completo. Da destra a sinistra passando per il centro, sono tutti americani, è un americano (di Marigliano) anche Tommaso Barbato, il senatore che suo malgrado (e nonostante il diritto all'oblio che spesso rivendica) è destinato ad essere ricordato per l'infelice gesto che compì nel 2008 al Senato contro un compagno di partito che aveva votato a favore del governo. Ebbene, Tommaso scende in campo ed è l'unico caso di un papa che prende il posto del figlio: Francesco cinque fa fu candidato con Alleanza di popolo nel centrodestra; oggi il padre si candida con Campania libera, la lista di Vincenzo De Luca. La pattuglia dei figli è la più corposa perché i figli «so' piezz 'e core» ai quali i generosi padri provano a trasmettere la passione per la politica per conservare i pacchetti di voti e continuare a restare nel giro. Dopo anni di onorata carriera politica Antonio Amato e Gennaro Mucciolo hanno deciso di godersi il meritato riposo. Il primo fu assessore comunale con Bassolino sindaco e per quindici anni, dal 2010, è stato consigliere regionale: oggi passa il testimone alla figlia Enza, nel frattempo assurta alla carica di segretario del Pd del circolo di Fuorigrotta. Mucciolo fu sindaco di Castel San Lorenzo per 25 anni e dal 2000 è consigliere regionale, sempre e solo nel Psi: oggi lascia a favore del figlio Pasquale. Un figlio d'arte che cerca la riconferma in Consiglio è Ettore Zecchino, figlio dell'ex ministro Ortensio, del quale raramente in aula si è ascoltata la voce: per lui c'è un posto nella lista Caldoro presidente in Irpinia. Figlio di un altro ex ministro che proverà il gran salto è Federico Conte, il padre Carmelo fu un fedelissimo di Craxi e ministro per le Aree urbane. Federico, che ha scelto il Pd, non è solo «figlio di», è pure «genero di»: Il suocero è Alfonso Andria, ex presidente (Margherita) della Provincia di Salerno. Un suocero che tiene molto al marito della figlia è anche il deputato dell'Italia dei Valori Nello Formisano che dopo aver fatto eleggere il genero Vincenzo Varriale in consiglio comunale oggi prova a fargli fare un altro passo in avanti, magari in attesa di quello decisivo, in Parlamento, semmai il suocero un giorno decidesse di appendere la politica al chiodo. La folta schiera dei «figli di» comprende altri nomi di peso. Il più pesante è forse quello di Armando Cesaro, il figlio di Gigino che dopo aver fatto la gavetta politica all'università e tra i giovani di Forza Italia ha deciso cosa farà da grande e punta alla Regione, la meta dorata alla quale cercano di approdare, sempre con Forza Italia, Gianpiero Zinzi, figlio del presidente della Provincia di Caserta Domenico, e Francesca Salatiello, figlia dell'ex sindaco di Quarto, Pasquale. Con il Pd ci sarà invece Bruna Fiola, figlia dell'ex consigliere comunale Ciro. È singolare il caso di Mafalda Amente, che non è figlia ma «nipote di». Lo zio Antonio fu potente sindaco di Melito e alle regionali del 2010 puntò sulla prediletta nipote facendola eleggere con il Pdl. Poi zio Antonio ha rotto con Forza Italia e ha fatto un accordo con De Luca che lo candida in Campania libera: il 31 maggio ci sarà un bei derby in famiglia. Nutrita è la schiera di mogli e compagne, le «Hillary di periferia», chissà perché quasi tutte di centrodestra. La first lady per eccezione è Sandra Lonardo, la moglie di Clemente Mastella, che punta alla sua terza legislatura. Un marito famoso è Armando De Rosa, potente assessore Dc alla Sanità e ai Lavori pubblici negli anni Ottanta: oggi a tenere alta in famiglia la bandiera della politica è la consorte Flora Beneduce, medico e consigliere uscente di Forza Italia. Uscente è pure Monica Paolino, un'altra che in cinque anni si è fatta notare per loquacità e attività legislativa, il cui marito è Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati da sette anni. Da Avellino, con Forza Italia, è annunciata la candidatura di Carmela Grasso: il marito è Gino Cusano, ex assessore provinciale, che fece già eleggere la coniuge consigliere comunale a Ariano Irpino. Sempre con Forza Italia prova il salto Gabriella Peluso, responsabile dell'ufficio stampa del consiglio regionale e compagna dell'ex vicepresidente del Consiglio Salvatore Ronghi. In campo ci sarà anche Bianca D'Angelo, assessore alle Politiche sociali e compagna dell'ex eurodeputato Enzo Rivellini. Il volto della D'Angelo già campeggia sui «6X3» (quello che non campeggia è un simbolo di partito: ma con chi è candidata?). Portabandiera delle mogli del centrosinistra è Annalisa Vessella, eletta nel 2010 con l'Udc. Il marito, Michele Pisacane, ha cambiato un bei po' di partiti fino ad approdare a Centro democratico. Figli, mogli, compagne, generi e nipoti, benvenuti in America.

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