lunedì 30 marzo 2015

Una città che si dice turistica…

Vico Equense - Passo svelto ma non troppo perché fuori allenamento, ieri sono andato alla marina di Vico. Il percorso con i tornanti, abbastanza lungo, battuto solo da scooter e qualche macchina è stato gradevole. Le sorprese arrivano una cinquantina di metri prima della piazzetta che dà sull’«Antico Bagno». Una sedia con un palo, quasi a centro strada, segnala la presenza di un tombino franato. Qualche metro più su, rispetto alla sedia copri-tombino, c'è invece una recinzione arancione, che avverte di un altro chiusino sprofondato. Stanno lì dall’anno scorso, mi dice un residente, e oramai fanno parte del paesaggio. Dopo aver ammirato il mare e i pochi coraggiosi bagnanti, stringendo i denti, scelgo di salire per via Castello Marina. La scorciatoia unisce il centro storico con la Marina di Vico, passando al di sotto del maniero trecentesco del castello e snodandosi tra panoramici uliveti. Il viottolo si presenta sudicio e pericoloso. Una salita da Camel Trophy, se decidete di andarci mettetevi gli scarponi da trekking, supererete in maniera più agevole fossi e massi franati che invadono il passaggio. Le rampe di scalinate smangiucchiate sono invase da rovi e altra vegetazione, rappresentando uno spettacolo poco edificante per l'immagine di una città che si dice turistica.

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