mercoledì 18 marzo 2015

Ufficio Marittimo: niente rivoluzione

Il Consiglio di Stato ha confermato l’accorpamento con Castellammare 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Sorrento - Nessuna rivoluzione. E stop ai ricorsi. L'ufficio marittimo di Sorrento resta definitivamente nella giurisdizione di Castellammare di Stabia perché ci sarà migliore sorveglianza e più risparmio di fondi statali. Il Consiglio di Stato, infatti, ha promosso una volta per tutte la relazione del ministero delle infrastrutture che andava in contrasto a quanto fissato - oltre tre anni fa - dai famoso Dpr che, nel lontano 2012, accorpò il distretto di Sorrento alla direzione di Napoli. Una scelta, quella vistata dal Colle e "bocciata" dal governo, legata alla promozione dell'ufficio di Capri che passò da "locale" a "circondariale". I giudici amministrativi della sezione consultiva per gli atti normativi, oggi, fanno completamente chiarezza sullo schema di rimodulazione delle circoscrizioni territoriali. E forniscono il parere che va a definire i contorni di una decisione che, all'epoca, destò un bel po' di fibrillazione dando ragione alla scelta del ministero di accorpare Sorrento con Castellammare di Stasbia.

 
«Un'analisi delle implicazioni connesse a tale scelta - si legge nel documento a firma del presidente del collegio Giuseppe Faberi e dell'estensore Anna Leoni - ha indotto a ritenere preferibile la diversa collocazione dell'ufficio marittimo di Sorrento, valorizzando, nelle decisioni che riguardano rassetto organizzativo delle articolazioni periferiche nel contesto territoriale in questione, il diverso principio della "continuità territoriale", che comporta l'attrazione del litorale rientrante nel Comune di Sorrento nel compartimento marittimo di Castellammare di Stabia, al pari del litorale dei limitrofi Comuni di Sant'Agnello e di Massa Lubrense, coi quali condivide problematiche proprie dell'amministrazione marittima». Una premessa chiave che si snoda attraverso il Dpr che fissava Sorrento sotto la guida di Napoli. Un cambio "gerarchico", contemplato dal passaggio alla Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, che viene promossa dal Consiglio di Stato. Che non fa giri di parole a definire positiva la decisione del ministero delle infrastrutture - in contrapposizione con il decreto della Presidenza della Repubblica - circa il nuovo inquadramento. «Riguardo alla ricollocazione gerarchico-organizzativa dell'ufficio locale marittimo di Sorrento con Castellammare di Stabia - è chiarito nel parere fornito al governo da parte dei giudici amministrativi - la proposta riconfigurazione degli uffici consentirà una "ottimizzazione" della prestazione dell'attività d'istituto e una sostanziale razionalizzazione, con prospettive di risparmio, delle disponibilità di bilancio. La modifica trova fondamento nella contestuale esigenza di mantenere il necessario equilibrio tra i compiti assegnati e le risorse disponibili; ottenere un adeguato livello nell'efficacia dell'azione di controllo dei litorali e del territorio costiero; eliminare le strutture "non più paganti" sia in termini di efficacia dell'azione amministrativa sia sotto il profilo del dispositivo operativo, tecnico e di vigilanza, sì da conseguire un corrispondente contenimento delle spese». In chiusura, un aspetto chiave. Quello economico. Con Sorrento all'attenzione della Capitaneria stabiese lo Stato risparmierà un bei gruzzoletto di risorse. «La relazione riferisce che dal provvedimento non derivano oneri aggiuntivi per personale e infrastrutture, rispetto agli ordinari stanziamenti di bilancio e che l'eventuale trasferimento di personale non comporta oneri».

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