martedì 10 marzo 2015

Uffici tecnici a Fornacelle, è polemica in Consiglio

di Claudia Esposito

Vico Equense - La maggioranza di centro-destra approva in Consiglio comunale la delocalizzazione dell'ufficio tecnico e dell'ufficio urbanistica nei locali della ex scuola di Fornacelle e scoppia la polemica con la minoranza contraria al provvedimento. Il futuro trasferimento, progettato per riqualificare l'ottocentesco palazzo comunale storico e permettere la creazione di un attrattore culturale (che già vede al piano terra la presenza dell'antiquarium aequano e il neonato museo del cinema) ha infatti sollevato numerose perplessità nell'opposizione. «È giusto valorizzare il municipio storico - spiega Natale Maresca, consigliere della lista civica In movimento per Vico - ma temiamo che farlo diventare l'attrattore culturale cittadino significhi rinunciare all'acquisizione del complesso della SS. Trinità, luogo deputato alla cultura. Inoltre nella frazione di Fornacelle la viabilità sulla Raffaele Bosco è già precaria, ci sono due semafori e i posti auto non bastano nemmeno per i residenti. Un ufficio pubblico finirebbe per intasare ancora di più la frazione e i cittadini sarebbero fortemente penalizzati. Inoltre - continua Maresca - i locali della scuola potrebbero essere usati come luogo di aggregazione, visto che pure la parrocchia ha fatto richiesta in tal senso». Contrario anche Giuseppe Dilengite (Forza del Sud) che parla di provvedimento «inappropriato e illogico». «Non è dislocando un ufficio comunale che si può riqualificare una frazione - aggiunge Giuseppe Cioffi (Forza del Sud) - la stessa scelta degli uffici da dislocare è opinabile. Gli uffici tecnici sono fondamentali e chi va a presentare una pratica dovrà tornare a Seiano o a Vico anche solo per un versamento o una marca da bollo». L'amministrazione difende però la sua scelta: «Creare un attrattore culturale nel municipio storico - replica Antonio di Martino, assessore al Patrimonio - non vuol dire rinunciare ad acquisire la Trinità. La nostra è una scelta strategica per creare un punto di erogazione dei servizi e istituire nel centro cittadino un polo culturale di qualità. I disagi saranno nettamente inferiori ai vantaggi, senza contare che il trasferimento avverrà dopo che avremo risistemato le aree esterne del fabbricato». «Anche nelle grandi città - continua Benedetto Migliaccio, vicesindaco e assessore all'Urbanistica - gli uffici tecnici sono spesso delocalizzati. Inoltre l'informatizzazione ha ridotto di molto la necessità di recarsi fisicamente negli uffici».

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