giovedì 12 marzo 2015

Cuomo: «Evitare ammucchiate fuori dalle liste chi viene da destra»

Vincenzo Cuomo
Fonte: Adolfo Pappalardo da Il Mattino

«Attenzione alle liste, attenzione alle liste altrimenti la situazione diventa ingestibile», ripete come un mantra il senatore pd Enzo Cuomo, che chiede «una discussione negli organismi dirigenti». A chi si riferisce? «A chi sino qualche settimana era seduto a destra ed oggi si vuole imbarcare con noi. Occorre dire no alle ammucchiate». Onorevole nelle Uste può finirvi di tutto: per questo De Luca parla di un controllo preventivo tramite i certificati penali. «Un partito funziona di regole e non può affidare ad una gestione notarile tutte le norme. Occorre fare scelte politiche altrimenti viene meno la ragione d'essere. E il punto, la decisione, presuppone delle valutazioni che si basano anche su concetti non necessariamente richiamati da vincoli o abilitazioni legislativi. O peggio affidarsi ai tribunali amministrativi. Ci sono valutazioni che richiamano l'opportunità e che non esprimono giudizi di moralità o peggio patenti di abilitazioni riguardano la capacità di uno partito di fare delle scelte». A chi si riferisce? «Ci potrebbero essere problemi per chi sino a poco tempo fa ha svolto una vita all'interno del centrodestra e ora si troverebbe in una coalizione di centrosinistra senza avere la minima conoscibilità tra i nostri elettori. Non vorrei che dalla mancanza di un'opportunità da parte nostra si passasse all'opportunismo. Sarebbe un segnale difficilmente digeribile in un tempo in cui ancora resiste un'antipolitica di fondo»
 
Sta parlando di persone, tanto per fare un esempio, come Ascio ne o lannaccone sino a qualche settimana fa con Forza Italia o Carlo Aveta proveniente da La Destra? «Non è un problema di persone ma la modalità e i tempi di certe scelte: serve un tempo di sedimentazione e decantazione altrimenti il ripensamento è solo trasformismo ed opportunismo. Rispetto tutte le storie politiche ma trovo incredibile che un noto esponente della Destra possa essere m una lista con De Luca o anche chi si è presentato alle elezioni perla Città metropolitana con Forza Italia. Se li vogliamo in lista solo per regalare un po' di preferenze a qualche consigliere non solo facciamo un'ammucchiata ma rischiamo di non mettere le distanze dall'esperienza di Caldoro». Beh, in coalizione avete Centro democratico il cui segretario e la propria moglie erano nel centrodestra sino a giugno scorso. «Vale anche per loro. In questo assistiamo al solito: gli ambigui escono fuori a corrente alternata. Ci si scandalizzava quando si facevano incontri con Tommaso Barbato, allora segretario Udeur, e adesso con lui ci si va a braccetto. Non è la regola che dirime le scelte politiche ma l'opportunità. Non mi iscrivo tra i censori, ne tra i distratti ma deve essere fatta una discussione negli organismi politici». Una direzione? «Direzione, segreteria, assemblea. Perché le valutazioni che non possono essere affidate solo ad un arruolamento per le primarie a cura dei candidati. Era questo uno dei rischi che paventavo e così sta avvenendo». Beh, anche nel Pd ci sono rogne: un candidato governatore su cui pende lo stop della Severino e sindaci sotto inchiesta che si fanno decadere. «Per questo dico come non serva il casellario giudiziario: la valuta zione, il filtro non lo può fare solo la legge è una valutazione politica. Se ho tré processi in corso mi devo porre il problema: è opportuno che mi candidi? Serve una discussione collettiva e non fare del partito una valutazione notarile». Rimane il caso De Luca. «Sarebbe sbagliato per un partito affidarsi a sentenze dei giudici per problemi politici. Vent'anni di storia in questo paese si sono incancreniti proprio su questo tema».

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