sabato 7 marzo 2015

Acqua, Tito "licenzia" la Gori

Giuseppe Tito
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Meta - «Il Comune di Meta ha aderito alla rete dei sindaci. L'acqua è un bene pubblico». Poche parole, una valanga di "like" e decine di commenti. Giuseppe Tito ha da poco finito di presiedere la riunione di giunta e non resiste alla tentazione di annunciare subito, su Facebook, una svolta importante. Ovvero quella che vede l'amministrazione municipale di Meta silurare definitivamente Gori attraverso una delibera bomba, anche per i toni delle motivazioni contenute nei provvedimento e che sostengono il via libera alla firma dei protocollo d'intesa: c'è da sigillare l'adesione alla rete dei sindaci dei Comuni dell'Alo 3 che mira a una gestione pubblica del servizio idrico integrato. Ci sarà anche Meta a lottare in prima linea, in un momento storico difficile per le famiglie tartassate dalle tasse e alle prese con le note bollette delle partite pregresse congelate dall'ente d'ambito sarnese vesuviano per la quarta volta nel giro di tre mesi. Si tratta di un'evoluzione clamorosa pure perché in penisola sorrentina, la giunta Tito è l'unica ad essere uscita allo scoperto puntando l'indice contro Gori. Le altre amministrazioni, infatti, al di là degli auspici sull'annullamento delle fatture o dei rinvii delle mozioni pro acqua pubblica, hanno deciso di attendere il corso degli eventi. In ogni caso, è una delibera voluta dalla stessa maggioranza. Tito ha riflettuto sui suggerimenti arrivati da consiglieri e assessori portando a sua firma una proposta approvata senza esitazioni (l’unico componente dell'esecutivo assente all'atto della votazione è stato Susanna Barba, quota rosa con delega al personale).


Il Comune, manco a dirlo, adesso si schiera dalla parte dei comitati augurandosi che lo stesso schema di convenzione varato da Tito possa essere ripreso dalle altre amministrazioni. Anche se di spiragli ce ne sono ben pochi. E' una decisione pesante anche sotto il profilo politico. Perché, là di tutto, quella di Tito sembra una vera e propria conversione. Da delegato e assessore dell'allora sindaco Paolo Trapani, nell'ormai famosa assemblea del 27 ottobre 2012 all'hotel Holiday Inn di Napoli, l'attuale primo cittadino votò a favore dell'atto con cui la maggioranza dei Comuni dell'Ato 3 diede il via al riequilibro di bilancio di Gori che oggi si ripercuote sulle tasche delle famiglie con le "bollette pazze". Si legge nella delibera della giunta guidata da Tito: «La gestione Gori - è evidenziato nella premessa dell'atto - si è contraddistinta per inefficienza e incapacità gestionale».

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