lunedì 5 gennaio 2015

Vico Equense. Giallo sepolture, scatta l’appello: «In fretta l’intesa bipartisan»

Andrea Lauro
Vico Equense - «Chi ha fatto il regolamento ha commesso gravi leggerezze. Bisogna correggerlo al più presto. Spero in un accordo comune con la maggioranza». Parole e musica di Andrea Lauro, consigliere di minoranza che riaccende i riflettori sulla questione delle sepolture. Stando al nuovo regolamento di polizia mortuaria, c’è il rischio che chi è nato e vissuto a Vico Equense ma muore in un Comune differente in cui ha la residenza, non può essere sepolto nel cimitero della città natia. Un giallo che ha visto la maggioranza respingere un emendamento presentato dallo stesso Lauro che ora lancia la proposta. «Per la verità, dell’argomento si era già discusso nel corso dell’ultima riunione dei capigruppo, durante la quale sia il sindaco Gennaro Cinque che gli altri consiglieri avevano espresso le stesse perplessità in ordine alla lacunosità del testo: si era concordato di apportare le modifiche proposte. Tuttavia, in aula, la proposta è stata avversata da alcuni esponenti di maggioranza, a parere dei quali il regolamento non poteva essere emendato in mancanza di preventiva approvazione da parte della Regione delle modifiche da apportare. Al di là dell’esito, chi ha redatto il regolamento è incorso in gravi omissioni e leggerezze. Penso a miei tanti concittadini che, per i motivi più vari, hanno dovuto (quasi sempre a malincuore) trasferirsi da Vico Equense, pur essendo rimasti molto legati al loro paese di origine. A costoro, il cui nucleo familiare di origine, peraltro, molto spesso, è ancora residente in Vico Equense, il regolamento avrebbe dovuto far riferimento in maniera inequivocabile. Il mio auspicio è che venga al più presto posto rimedio alle gravi mancanze ravvisabili nel regolamento di polizia mortuaria approvato attraverso la sua modifica. E ciò di comune accordo (attesa anche l’importanza e la delicatezza dell’argomento) ed, ovviamente, attenendosi alle procedure di legge, che sempre dovrebbero essere rispettate». (Fonte: Josè Astarita da Metropolis)

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