giovedì 18 dicembre 2014

Sorrento. Spesi 167mila euro rispetto ai 376mila del 2013: sforbiciata del 55%. Il Comune taglia gli incarichi esterni

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Sorrento - Gli effetti della spending review continuano a farsi sentire. E al di là dei tagli a raffica dei finanziamenti governativi e regionali che prendono di mira gli enti locali. Ci sono almeno un paio di soluzioni immediate per blindare il bilancio. La prima per eccellenza, quella impopolare, è il rincaro delle imposte municipali. L’altra, meno nota ma comunque incisiva, è il taglio delle consulenze che, spesso, rappresentano una “piaga” per i Comuni che scelgono di avvalersi di professionisti privati da pagare a peso d’oro. In tal senso, al di là di tutto, l’amministrazione municipale ha optato per la sforbiciata sugli incarichi esterni rispettando innanzitutto la legge che obbliga gli enti a rivedere al ribasso, di anno in anno, le spese per le prestazioni esterne. E poi tenendo in considerazione anche una regola etica non scritta, che comporta un “maneggio” dei soldi pubblici equilibrato evitando sprechi. A Sorrento, il Comune è stato più “attento”. Perché rispetto alla cifra di 376mila 537 euro di un anno fa, l’ente guidato dal sindaco Giuseppe Cuomo ha dimezzato i costi del 55%. Fino a oggi, nel 2014, gli incarichi esterni conferiti dal Comune hanno avuto una spesa di 167mila 489 euro. Insomma, una manovra studiata a tavolino nonostante sulla questione legata a incarichi e consulenze penda un esposto del presidente della commissione per la trasparenza, Rosario Fiorentino, che settimane fa parlò apertamente di “Parentopoli”.
 
Una questione che verrà affrontata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata - che ha tra le mani un dossier protocollato dall’associazione “I cittadini contro le mafie e la corruzione” - che potrebbe decidere di aprire un fascicolo d’indagine. Intanto, però, sul caso emerge il dato 2014 che viene sostenuto anche da altri numeri. Nell’anno in corso, gli incarichi esterni - stando al riepilogo pubblicato proprio ieri nell’area trasparenza del sito internet dell’amministrazione - sono 24. Cioè 22 in meno a quelli conferiti nel 2013. Non finisce qui. Nel report diffuso dal Comune, da giugno a dicembre, i casi in cui l’ente ha deciso di avvalersi di una consulenza sono appena 4 di cui uno previsto per legge. Nel merito si tratta della direzione dei lavori di risanamento statico sugli intonaci del Sedil Dominova (spesa di 3mila euro), dell’organizzazione del corso sul rischio idrogeologico per i volontari della protezione civile (costo pari a 3mila 362 euro), del ricorso per Cassazione presentato dal Comune circa un contenzioso in cui l’ente - in appello - si è visto bocciare le proprie ragioni (5mila euro di parcella per un avvocato esterno) e, per chiudere, della progettazione degli interventi di implementazione dell’impianto cittadino di pubblica illuminazione (nomina prevista dalla legge, spesa complessiva di 2mila 500 euro). Pesa di più sull’elenco delle spese sostenute nel 2014, la prima parte dell’anno. Da gennaio a maggio, 20 incarichi per un computo calcolato in 143mila euro.

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