venerdì 19 dicembre 2014

Sorrento. Addio ai fannulloni. Crollano le assenze a lavoro dei dipendenti comunali. Già 500 in meno rispetto al 2013

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Sorrento - Sono lontani i tempi in cui un consigliere comunale di maggioranza (nel caso Massimo Coppola, intanto promosso ad assessore nel corso dell’ultimo rimpasto della giunta) sbottava contro i dipendenti parlando apertamente di “fannulloni” e preannunciando addirittura missive al cianuro da inviare all’allora ministro alla funzione pubblica Renato Brunetta che sulla lotta agli assenteisti ne fece un vero e proprio cavallo di battaglia. Al municipio di Sorrento si lavora. E non poco. Non è che ci fossero tanti dubbi, sia chiaro, nonostante spesso - anche sui social network - sui dipendenti comunali aleggino luoghi comuni e battute. Ora ci sono anche i numeri, precisi ed eloquenti. Rispetto ai primi nove mesi di un anno fa, tra dirigenti e “semplici” impiegati, il dato di presenza - da gennaio a settembre - è nettamente aumentato: nel 2014 ci sono state 505 giornate in meno di assenza (si è passati da 5166 a 4661). Un calo in percentuale dell’1.5% sul computo complessivo inserito dall’ente municipale di piazza Sant’Antonino nel report annuale. Insomma, altro che “fannulloni”. E al di là delle inchieste condotte a raffica da Procura della Repubblica di Torre Annunziata e carabinieri che, nelle vicine Sant’Agnello e Piano di Sorrento, negli ultimi mesi hanno portato all’arresto di due impiegati municipali più la denuncia di 7 comunali intanto tutti finiti a processo perché accusati di truffa.
 
Al municipio di piazza Sant’Antonino non aleggiano ombre. Anche se i sindacati, da diversi mesi, chiedono ad alta voce - comunque - un cambio di marcia. In tal senso, c’è in prima linea il Csu che, guidato dal segretario locale Raffaele Esposito, più volte ha invitato il sindaco Giuseppe Cuomo (che detiene la delega al personale) di rivedere qualcosa e in fretta nell’assetto e nella pianta organica del Comune di Sorrento. Si duella soprattutto sulla presunta carenza di personale. O meglio, sulla disparità di forze che c’è tra alcuni dipartimenti. Una sorta di sperequazione che danneggerebbe gli utenti. In particolare, sotto la luce dei riflettori, resta innanzitutto la situazione in cui versa il comando di polizia municipale. Il Coordinamento sindacale autonomo, nell’ultima lettera-appello inviata proprio a Cuomo, ha informato apertamente il primo cittadino di alcuni disservizi: «In municipio, in certi uffici, regna l’anarchia in tema di rispetto dell’orario di servizio. E’ bene ricordare che nel 2004 è stato raggiunto un accordo sindacale che prevedeva la possibilità di posticipare l’ingresso per quei dipendenti che avessero problematiche familiari (figli minori, handicap e altro). Ad oggi quell’accordo non solo non viene rispettato, ma viene continuamente abusato da molti che non hanno tali problematiche, a danno di coloro che invece ne necessitano». In ogni caso, proprio sul personale, il sindaco ha rispedito le accuse di disinteressarsi della questione sollevata dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Cuomo, magari, potrebbe nuovamente incontrare i rappresentanti delle sigle con cui concordare e trovare sponde per un piano personale da modificare.

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