venerdì 12 dicembre 2014

Soppressione Breast Unit al “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta

Flora Beneduce richiede audizione congiunta. Il direttore generale dà garanzie 

Caserta - “L’unità senologica dell’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta continuerà ad accogliere donne che soffrono di patologie alla mammella”. Arriva dal consigliere regionale Flora Beneduce la risposta alle associazioni e alla società civile, che le avevano manifestato sgomento per la soppressione della “Breast Unit”. Raccogliendo immediatamente il rammarico dell’utenza, l’onorevole ha richiesto un’audizione congiunta delle commissioni consiliari che si occupano di Affari Istituzionali e Sanità e Sicurezza sociale. All’incontro ha partecipato anche il direttore generale del Sant’Anna e San Sebastiano, Luigi Muto. “Alcune associazioni si sono interrogate circa la misura adottata dall’azienda ospedaliera, lamentando la motivazione accampata: l’assenza della radioterapia – spiega l’onorevole Beneduce, vice presidente della I commissione permanente -. Questa unità ha assicurato, nel 2013, 1550 visite specialistiche e 270 interventi, triplicando il volume di attività rispetto al 2009. Dunque, gli standard indicati dalla legge regionale del 2005 per l’istituzione dell’unità di Senologia, che prevede il trattamento di non meno di cento nuovi casi in un anno, sono stati ampiamente raggiunti. Per questo ho voluto un’audizione congiunta.
 
Il direttore Luigi Muto ha assicurato l’accoglienza, il controllo periodico e la riabilitazione per le pazienti con tumori mammari”. L’unità di Senologia del Sant’Anna, però, non ha tutte le professionalità individuate dalla legge. “Solo con lo sblocco del turnover, si potrà prevedere l’assunzione di figure da inserire nell’equipe, dirette da un coordinatore responsabile – spiega Flora Beneduce -: due chirurghi coinvolti nell’attività operatoria, un radiologo responsabile per il percorso diagnostico, un patologo, un oncologo medico, un anestesista con pratica nella terapia del dolore, un radioterapista, il medico di medicina generale della paziente, uno psicologo dedicato, un medico fisiatra, un tecnico radiologo, un data manager e un assistente sociale. Mi auguro che agli impegni assunti seguano i fatti. Solo in questo modo, il diritto alla salute potrà essere tutelato”.

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