mercoledì 3 dicembre 2014

"Ossessioni pericolose", domenica prossima la presentazione del libro di Pina Parisi

Sorrento - Il Circolo Endas Penisola sorrentina nelle persone di Antonio Volpe, direttore, Adele Paturzo, presidente, e Carlo Alfaro, responsabile eventi, danno appuntamento a tutti gli amanti di cinema e libri di qualità domenica 7 dicembre alle 19,30 all’Artis Domus Sorrento, in via Fuoro 85, col libro “Ossessioni pericolose” di Pina Parisi (KIMERIK Edizioni), un affascinante thriller dalle atmosfere noir, e a seguire il film “Nove regine” di Fabián Bielinsky, un noir argentino del 2000 che racconta la storia di due truffatori alle prese col “colpo della vita”, in un’Argentina sull’orlo del crack finanziario. Con una narrazione pulita ed essenziale, e abile capacità di introspezione psicologica, Pina Parisi ha scritto un libro dall’intreccio complesso che è stato paragonato ad una “matrioska”, in cui ogni vicenda ne racchiude un’altra, da scoprire pagina dopo pagina. Protagoniste due donne, completamente diverse tra loro, Claudia e Roberta, ma accomunate dal sentimento di paura dell’abbandono, l'angoscioso timore di rimanere sole, prive di un legame affettivo, senza che nessuno si occupi di loro. Spiega l'autrice: "Da questa fragilità interiore si manifestano tutta una serie di comportamenti malsani finalizzati ad esorcizzare l’abbandono da parte dell’altro: gelosia eccessiva, manipolazione, controllo, ricatti morali, annullamento di sé e la perdita di obiettività nei confronti della relazione. Questi ultimi elementi si riconoscono perfettamente nel comportamento di Claudia, che per anni nega l’esistenza di un problema col marito, continua ad andare avanti come se nulla fosse, costruendo sul distacco emotivo e fisico del marito tutta una serie di pietose giustificazioni che sono servite soltanto a lasciare il problema avvolto in una sorta di nebbia occultatrice: “lavora troppo, è stanco, svolge un lavoro di grande responsabilità ecc.”, e quanto più sono “importanti” le false motivazione che si racconta per non soffrire, tanto più la stima nei confronti di se stessa scende.
 
Il dolore per la fine della sua relazione per Claudia è un lutto che trova l'origine in esperienze antiche che hanno lasciato un segno indelebile. Nel caso di Roberta la sindrome dell’abbandono è nata dalla tragica morte del padre davanti ai suoi occhi, quand’era bambina. Il dolore del lutto coglie sempre impreparati. È una marea che sommerge tutti gli argini che ci eravamo faticosamente costruiti. Nel caso di Roberta che ha assistito alla morte di suo padre avvenuta in maniera così cruenta quanto inaspettata, l’elaborazione del lutto non è mai avvenuta. Sua madre, Margherita, dopo la tragedia si è isolata. Egoisticamente ha pensato a vivere il suo lutto senza considerare il dolore della figlia. Roberta ha immagazzinato il dolore per la perdita e ne ha fatto la sua ragione di vita". Un libro per riflettere su se stessi.

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