giovedì 11 dicembre 2014

"Non pagate, contestate le fatture e chiedete il rimborso"

Intervista di Repubblica Napoli all’Avvocato Marilisa Somma, che assiste i consumatori del salernitano, dell'area stabiese e della penisola sorrentina contro Gori 

Due mesi fa i bollettini "incriminati" erano giunti nei comuni del salernitano come Scafati e Angri, o a Pompei e nei centri della penisola sorrentina. Tutti vengono assistiti dall'avvocato Marilisa Somma. «E lo facciamo gratuitamente — dice — ci tengo a precisarlo. Anzi, a seguito di questa vicenda, è stata autorizzata una campagna straordinaria per tesserarsi all'Unione consumatori, bastano 5 euro». Avvocato Somma, cosa devono fare i cittadini di fronte a bollette nelle quali viene richiesto di adeguare le tariffe, per esempio, in vigore nel 2006? «Non devono pagare, ma contestare quella fattura. Sempre che lo vogliano, ovviamente. Non pagare equivale a mettersi in difetto, mentre contestare consente in seguito, eventualmente, di evitare di pagare gli interessi, perché dimostra che l'utente aveva intenzione di saldare, ma non a quelle condizioni». Ma in tanti in questi giorni hanno già pagato, preoccupati dalla scadenza e dal rischio distacco delle utenze a ridosso delle festività. Come deve comportarsi chi ha già pagato? «Può fare richiesta di rimborso. Anche perché in molte bollette la Gori manda in compensazione anche i costi per la depurazione. Gori deve restituire quei soldi: se nel Comune non c'è depuratore, si ha diritto alla restituzione della somma versata per trattare le acque sporche, mentre la richiesta di pregresso è illegittima e comunque opinabile. È certo che il buco della Gori si allarga sempre più. Ma inviando queste bollette hanno detto: "Se hai pagato, è un problema tuo ora". Invece l'Autorità per l'energia ha imposto una bolletta chiara e trasparente, che non c'è stata».
 
Cosa chiede l'Unione consumatori alla Gori? «Un tavolo per discutere tranquillamente, tutti: amministratori comunali, consumatori, ente di gestione. Partendo però da un presupposto: l'annullamento di queste fatture riferite al 2006-2011, e di tutte quelle che verranno con analoghe finalità. In molti casi è già maturato il termine di prescrizione quinquennale: nel 2014 non mi puoi chiedere di pagare cose del 2006. Quindi stop all'invio delle bollette». L'Ente d'ambito dice: le tariffe nel 2006 e oltre erano insufficienti. Dobbiamo mettere a posto i conti, ce lo chiede l'Autorità nazionale. Perché rivalersi sui cittadini e non su chi eventualmente non ha adeguato le tariffe quando doveva? «Ce lo chiediamo anche noi. Siamo fuori dai partiti, sia chiaro. E come consumatori badiamo agli interessi dei cittadini, non come le amministrazioni...». Ma i Comuni tutelano gli interessi comuni, non quelli di parte. «Ai sindaci dico: prendete in considerazione le associazioni dei consumatori». E cosa pensate dell'Ente d'ambito? «Che il commissariamento è assurdo». ( Fonte: a. fe. da la Repubblica Napoli)

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