lunedì 15 dicembre 2014

I vicani vogliono la verità su trasferimento alla Città della SS. Trinità e Paradiso

Aldo Starace
Per poco più di 300 mila euro di debiti Vico Equense rischia di perdere il complesso monumentale 

di Aldo Starace, portavoce del “In Movimento per Vico” 

Vico Equense - Tra gli obbiettivi che mi ero proposto di raggiungere nel candidarmi a Sindaco di Vico Equense ve ne erano tre particolarmente qualificanti: l’abbattimento del Mostro di Alimuri e del viadotto di Seiano ed il trasferimento mediante legge del complesso monumentale dell’istituto SS.Trinità e Paradiso al patrimonio indisponibile del Comune. Il primo è stato raggiunto grazie al Sindaco e all’Assessore “di fuori”. E va benissimo così, al di là della spettacolarizzazione dell’evento ed al netto delle preoccupazioni per i rischi di contenziosi futuri cui potrebbe essere esposto il Comune. Il secondo non è nelle corde del Sindaco, ancorché convertitosi, come ho già avuto modo di dichiarare tardivamente e strumentalmente, all’ambientalismo spinto, e nemmeno di tanti cittadini, ormai rassegnati a quello scempio. Il terzo che sembrava essere il più facile si sta invece rivelando il più complesso. Era il 28 giugno del 2013, quando, nella sala dell’Istituto, affollata di cittadini e con la presenza degli on.li del P.D. Salvatore Piccolo, Massimo Paolucci, Giorgio Piccolo e Giovanna Palma del PD, il “In Movimento per Vico” tenne un convegno di presentazione del progetto “SS.Trinità come Plaza Real di Barcellona” e dei disegni di legge per il trasferimento del complesso monumentale al Comune di Vico Equense, una a firma della sola on. Luisa Bossa (n. 1069/13) e l’altro presentato da 18 deputati appartenenti a 5 gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione - PD, SEL, Gruppo misto e Scelta Civica per Monti ( n.1164/13). Dopo un rapido avvio dei lavori , l’iter di approvazione dei due progetti di legge, riuniti in unico testo, ha subito un preoccupante arresto, denunciato dal MPV all’opinione pubblica nel settembre scorso con un manifesto, nel quale si invitavano i cittadini, i media, le associazioni e le istituzioni di Vico ad inviare un tweet al Presidente del Consiglio Renzi con un hashtag #l’istituto SS Trinità ai cittadini di Vico Equense #subito#. In particolare, si sottolineava che l’on. Bossa, nella riunione del 14.4.2014, organizzata dall’Associazione Media 2000, si era dichiarata preoccupata delle sorti dell’iter di approvazione della legge, in relazione ai rilievi sollevati dalla V Commissione Bilancio nella seduta del 12 maggio 2014, ritenendoli evidentemente fondati ed insuperabili.
 
Dopo sei mesi ,in data 16 ottobre 2014, la stessa on. Luisa Bossa e l’on. Irene Manzi, relatrice in Commissione del disegno di legge, hanno presentato un’interrogazione ai Ministri dell’Economia e della Pubblica Istruzione per chiedere l’emanazione del decreto interministeriale di individuazione e messa in liquidazione di quegli Istituti pubblici di educazione femminile che hanno esaurito il proprio scopo statutario, in conformità a quanto stabilito dalla legge finanziaria del 2008. Tra tali Enti rientra la SS.Trinità e Paradiso, il cui Consiglio di Amministrazione in carica nel lontano 2002 aveva dichiarato l’esaurimento dello scopo statutario. Non è, dunque, chiaro se, con tale interrogazione, l’on.le Bossa intenda tenere in stand by la sua proposta di legge e optare per una soluzione amministrativa forse perchè ritenuta più rapida. Ma prima di entrare nel merito di quest’ultima iniziativa, è bene che si sappia che i rilievi della Ragioneria Generale dello Stato, che ha restituito la relazione tecnica predisposta dal MIUR, sono in parte infondati ed in parte superabili, come del resto ritenuto dall’on. Fulvio Bonabitacola (PD), componente della V Commissione, che, nella seduta del 12.5.2014, dopo avere affermato che “ da un punto di vista più generale, la valorizzazione dei beni culturali – quale l’Istituto SS.Trinità e Paradiso di Vico Equense – debba essere affidata alla competenza degli enti locali” osserva “come alcuni rilievi indicati nella relazione tecnica, come quella relativo al trattamento economico delle due unità di personale in rapporto di part-time, appaiono eccessivamente minuziosi e suscettibili di precludere una positiva conclusione dell’iter del provvedimento”. I rilievi della Ragioneria dello Stato sono i seguenti : - chiarire se i due dipendenti in servizio a part time appartengano al comparto pubblico o privato e se il rapporto di lavoro sia a tempo determinato e meno; - chiarire se nella massa passiva siano ricompresi € 302.194,64 per debiti verso l’INPS; - accertare se il peggioramento dei saldi di finanza pubblica tra attività e passività dell’Istituto, possano essere “sterilizzati” con il subentro del Comune nel rispetto del patto di stabilità interno (cioè, se il Comune si accollerà i debiti). Va ora ricordato che Sindaco di Vico Equense nel gennaio di quest’anno aveva comunicato al Presidente della VII Commissione Cultura che il trasferimento al Comune dei due dipendenti a part-time dell’Istituto non avrebbe comportato lo sforamento delle spese del personale e che il patto di stabilità veniva rispettato. Ma sapete a quanto ammonta ad oggi il debito dell’Istituto? A circa € 380,000,00, euro in più, euro in meno. E di questi € 312.221,79, dovuti all’INPS, sono stati rateizzati con Equitalia. Inoltre, il Comune è debitore nei confronti della SS:Trinità’ di oltre € 130.000,00, per canoni di locazione arretrati, mentre è creditore di circa € 200.000,00 per ICI ed IMU non versate; partite queste che “scomparirebbero” con il trasferimento. Di qui il superamento dei rilievi del Presidente della V Commissione Bilancio, che, comunque, si era fatto carico di comunicare le criticità del provvedimento dal punto di vista degli effetti finanziari,” anche al fine di valutare l’opportunità di adottare un nuovo testo”. Ed allora non si comprendono le ragioni del fermo dei lavori della VII Commissione, che dura dal maggio 2014, anche perché tutti i partiti, compresi il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord, si sono dichiarati, almeno a parole, favorevoli al trasferimento. Tutto ciò mentre l’attuale Consiglio di Amministrazione, nominato per “reggere” l’Istituto nelle more del trasferimento del complesso al Comune, è paralizzato anche per l’incertezza del futuro dell’Ente. Quello che è certo è che non possono essere un parere della Ragioneria Generale dello Stato e un’istruttoria carente del MIUR ad impedire al Parlamento, che, come si sa, è sovrano, di approvare la legge. Così come non si comprendono i motivi dell’interrogazione dell’on. Bossa, dal momento che è pacifico che la SS: Trinità e Paradiso, da oltre un decennio, non assolve alle funzioni previste dallo Statuto e che, dunque, non ha alcuna ragione di esistere. Inoltre, l’emanazione del decreto – se mai avverrà - non sposterà i termini della questione, nel senso che esso non potrà risolvere i presunti problemi che ad oggi impedirebbero l’approvazione del disegno di legge. In più con il rischio, se non con la certezza, che il Commissario Liquidatore, in mancanza di specifiche disposizioni legislative, e qualora il Ministero dei Beni Culturali o il Comune non eserciteranno il diritto di prelazione, potrà mettere all’asta il complesso monumentale per ripianare i debiti ed estinguere l’Ente. Ovviamente al prezzo di mercato. Queste preoccupazioni sono state espresse anche dal Consigliere Maresca nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale nel corso del quale ha proposto una iniziativa di tutto il Consiglio teso a ribadire a Parlamento e Governo l’intenzione della Città di Vico di acquisire il Complesso Monumentale della SS.Trinità. In conclusione, in questa vicenda c’è qualcosa che mi sfugge. Può la burocrazia prevalere sulla volontà dei parlamentari o questi si lasciano paralizzare ? Tra pochi mesi si andrà a votare (primarie varie e regionali) e sicuramente onorevoli e candidati si faranno vivi. A loro gli elettori chiederanno conto.

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