lunedì 17 novembre 2014

Spaccio di banconote contraffatte nei locali di Sorrento. È caccia alla zecca del falso. Fari puntati su Napoli

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Sorrento - Nonostante la crisi, nonostante le difficoltà per sbarcare il lunario, Sorrento rimane comunque un’oasi felice. Turisti, italiani e stranieri, che non rinunciano a una vacanza. Alberghi, bar e ristoranti presi d’assalto e che possono contare su incassi migliori rispetto a un anno fa. Ecco perché sul tappeto emergono elementi interessanti per piazzare soldi falsi. Una pista calda, quella battuta dagli investigatori, che porta agli spacciatori di banconote fasulle che sono tornati a “lavorare” su Sorrento da diversi mesi. Casi, segnalazioni, anche denunce. Un vasto campionario di particolari che sono sfociati nell’apertura di un’inchiesta seguita ovviamente anche dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il materiale c’è. Anche perché, a Sorrento, pochi giorni fa furono pizzicati due presunti falsari che, a quanto pare, provarono a raggirare un commerciante che, senza alcun tipo di esitazione, si accorse che il consueto “giochetto” che ormai è in voga a Napoli e dintorni. Ovvero: si entra in un negozio, si finge di dover concludere con successo un piccolo acquisto e, per pagare, si usano banconote di grosso taglio. Ovviamente false. Le denunce sono state già vagliate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata che, negli ultimi mesi, ha ricevuto più di un’informativa sulla questione. L’attenzione è massima anche perché, così come è emerso chiaramente, gli esperti della truffa provengono direttamente da Napoli.
 
Ed è qui che adesso si gioca la partita più importante. E’ caccia aperta alla zecca che produce banconote false. Anche la guardia di finanza – impegnata sul campo in interventi a tutto campo – segue da vicino l’evolversi della situazione e lavora sodo sull’allarme rilanciato anche dai commercianti. Manco a dirlo, la faccenda è sbarcata anche sui social network. Su Facebook, sulla scia di ciò che avvenne in estate quando la polizia fermò una mini-gang intenzionata a far girare banconote fasulle di 20 euro (una delle persone coinvolte, addirittura, mangiò letteralmente i soldi nel tentativo di limitare i danni e dribblare le accuse), i commercianti si unirono in un “messaggio” a catena postato a valanga sulle bacheche. Un modo come un altro per rilanciare l’allarme e invitare tutti a stare in allerta.

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