sabato 8 novembre 2014

Ospedale unico, l'ira di Schiano: «Basta bufale, l'opera si farà. Ecco la mia verità»

Ospedale di Vico Equense 
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Penisola sorrentina - «Basta bufale e giochetti. L’ospedale unico della penisola sorrentina si farà». A dirlo è Michele Schiano, presidente della quinta commissione sanità della Regione Campania che blinda il maxi progetto da 100 milioni di euro nonostante l’altro giorno - in consiglio regionale - un ordine del giorno di Fratelli d’Italia che prevedeva l’accorpamento dei presidi di Sorrento e Vico Equense (cioè la stessa ipotesi già attuata dall’ente del governatore Stefano Caldoro che la sta portando avanti dal 2009 grazie al supporto dei Comuni della penisola) sia stato bocciato dall’aula. «Non ci sono dietrofront né frenate - dice Schiano -. C’è l’approvazione del progetto, c’è il sì dell’Asl, c’è la determinazione politica, c’è la strada per un finanziamento completo. E’ ora di finirla. A breve ci sarà un incontro pubblico in cui saranno rese note le tappe di come sarà realizzato il presidio che rappresenterà un polo d’eccellenza fondamentale per il territorio. Sull’ospedale ci abbiamo messo la faccia. Siamo tutti decisi più che mai a concludere positivamente l’iter per costruire il nuovo polo della penisola. Non è un mistero che lo stesso Caldoro abbia da tempo spalancato le porte al progetto supportandolo in tutte le sedi. Non scherziamo: chi dice il contrario dice bugie». Il progetto parte nel 2009 quando i Comuni della penisola lanciano l’idea dell’ospedale unico. A Vincenzo Iaccarino - all’epoca assessore a Piano di Sorrento e medico in forza all’ospedale di Sorrento - viene affidato l’incarico di fungere da “mediatore” tra Asl e Regione. Maurizio D’Amora, manager dell’azienda sanitaria locale, promuove il progetto su cui c’è l’apertura della giunta regionale. Parte la caccia ai fondi - oltre 100 milioni di euro - che Caldoro e Schiano stanno tentando di scovare con i fondi Pon 2014-2020: «Ci siamo» si limita a dire il presidente della commissione. E tutto ciò al di là di chi, oggi, tenta di appropriarsi della paternità della proposta.

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