lunedì 17 novembre 2014

Cozzolino lancia la sfida delle primarie la Tartaglione non c'è

Andrea Cozzolino
L'eurodeputato riunisce i supporter alla Mostra, ma manca il segretario. Stoccate a De Luca: "Non servono leader narcisisti"

Fonte: Antonio Ferrara da la Repubblica Napoli

Un'ora di discorso, con un solo cedimento alla nostalgia, quando racconta del messaggio inviatogli da Luciana, la "storica" segretaria della federazione comunista di via dei Fiorentini: «Sei una concreta speranza della sinistra, tutto il resto è noia». Quasi si scusa Cozzolino con una platea fatta di militanti e amministratori di varie famiglie politiche. Ecco, tra i tanti, il repubblicano Peppino Ossorio, il manager Fabrizio Manduca, il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio Giuseppe Capasso, il presidente della municipalità Barra-San Giovanni Anna Cozzino, i segretari del Pd di Ercolano, San Giovanni a Teduccio, Soccavo, Castellammare, il consigliere comunale di Napoli Antonio Borriello, il consigliere regionale Antonio Marciano, Ciro Bonajuoto, l'assessore stabiese Nicola Corrado, Nicola Oddati, Diego Belliazzi e Peppe Napolitano. Non c'è la segretaria regionale Assunta Tartaglione, ma ci sono le deputate Anna Maria Carloni e Valeria Valente («Andrea è il candidato migliore per sfidare Caldoro — dice la Valente — perché ha radicamento territoriale, pratica di governo ed esperienza europea»). In sala anche la senatrice Angelica Saggese, in corsa anche lei per le primarie: «Sono qui per stemperare il clima, tra di noi deve esserci un confronto civile e di merito». Clima surriscaldato da De Luca con un post rilanciato su Facebook sulla vicenda rifiuti «iniziata — scrive il sindaco - per responsabilità della precedente giunta regionale, eppure qualcuno che ne faceva parte ora si propone per candidarsi alla Regione».
 
Cozzolino, che è stato in giunta con Bassolino dal 2005 al 2009, replica: «Tra di noi non dobbiamo scazzottare. Quei toni non ti sono serviti per vincere 5 anni fa contro Caldoro, non ti serviranno per sconfiggere un compagno di strada e un collega di partito. Non abbiamo bisogno di leader popolari, ma soli, narcisisti. Chiunque vincerà le primarie, dalla sera del 14 dicembre sarà il mio candidato». Controreplica di De Luca: «Ottimo consiglio, programma debole». Per la sua battaglia, l'eurodeputato ha scelto come slogan "Campania, insieme". Il comitato elettorale è già attivo, distribuisce pacchi di depliant con su scritto su fondo verde "Cozzolino presidente". Grafica essenziale, un gruppo di giovani che incrocia le mani, il palmo aperto per indicare «le cinque cose da fare per cambiare la Campania». Mano che diventa «un pugno in cui racchiudere il nostro programma, la nostra sfida — spiega Cozzolino — fatta di lavoro, ambiente, cultura, legalità e modernizzazione». A Caldoro che rivendica l'apertura di «mille cantieri, un impegno, non una promessa», l'esponente Pd ribatte: «Caldoro resterà alla storia come il presidente che ha speso meno fondi europei in Campania ». Distruggere la criminalità organizzata, lanciare l'Erasmus della pubblica amministrazione, pulire il mare, risanare Volturno, Sarno e Sele, rendere tracciabili le spese della Regione, combattere la dispersione scolastica, rilanciare il porto di Napoli, chiudere la storia delle ecoballe, puntare su beni culturali e turismo, rendere Avellino e Benevento capitali della green-economy. «Per fare questo - dice - serve un'alleanza la più larga possibile. Voglio portare qui le novità che ha introdotto Matteo Renzi a livello nazionale».

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