venerdì 17 ottobre 2014

Demolizione ecomostro di Alimuri, ruspe a novembre

Antonio Elefante e Gennaro Cinque 
Antonio Elefante: “Entro la metà del mese di novembre lo raderemo al suolo”

Vico Equense - Sembra davvero la volta buona per spazzare via l’Ecomostro. Dopo oltre cinquant’anni di battaglie, ricorsi, compromessi e tante ombre adesso lo spiraglio c’è e si vede in fondo al tunnel delle polemiche. Vogliono buttarlo giù, definitivamente. E anche in fretta. Entro la meta del mese di novembre. La gara per le opere con l’assegnazione dell’appalto per l’abbattimento è stata fatta. Un passo cruciale, “benedetto” in particolare dall’assessore ai lavori pubblici Antonio Elefante che sta portando la sua battaglia contro l’Ecomostro di Alimuri fin dal primo giorno che è sbarcato in municipio al fianco del sindaco Gennaro Cinque. “Oggi pomeriggio, – spiega Antonio Elefante, Assessore ai Lavori Pubblici - la commissione giudicatrice di concorso ha concluso l'esame delle offerte presentate, nella gara indetta per la demolizione dell' ecomostro di Alimuri. Le domande presentate sono state 10. Il criterio di aggiudicazione previsto dal bando, era quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa, e in base al quale le imprese avrebbero potuto presentare anche progetti migliorativi, di quello posto a base d'asta. L’impresa dichiarata aggiudicataria della gara, ha presentato un progetto migliorativo che prevede, in luogo della demolizione con mezzi meccanici, l'uso di microcariche e con un lavoro che complessivamente è previsto da realizzarsi in 7 settimane. L'impresa, per altro, ha previsto l'inversione delle fasi esecutive, prevedendo prima la demolizione delle strutture (in 15 giorni) e poi la messa in sicurezza del costone, per consentire agli operatori di intervenire successivamente per la rimozione delle macerie e il ripristino dello stato dei luoghi. Il prezzo offerto – continua Elefante - è di 230.000 euro. L'aggiudicazione definitiva e l'affidamento del lavoro avverrà in tempi brevi”, conclude l’Assessore ai lavori pubblici. Era febbraio e pareva un’utopia pensare a una strada che portasse all’abbattimento del gigante di cemento che Legambiente è tornata a esaltare - ovviamente in negativo - poche settimane fa stilando la classifica degli obbrobri italiani del 2014.

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