martedì 16 settembre 2014

Castellammare di Stabia. Faito, frana la strada. Scattano le diffide. L’Ente Parco mette alle strette Comune e Provincia

Castellammare di Stabia - Crolli, slavine, frane, smottamenti. Monte Faito, versante stabiese, è terra di nessuno. La frana della scorsa settimana a Quisisana è solo la punta dell’iceberg. Fa notizia perché avvenuta in un punto frequentato dai residenti della zona collinare, costretti a restare in casa nei giorni di pioggia battente. C’è invece un intero versante della montagna costantemente interessato da smottamenti. Nessuno ne parla, nessuno interviene. Il caso è sollevato dall’associazione Pro Natura, che del rilancio del Faito ne ha fatto una vera e propria missione. Così, con un dossier alla mano, hanno presentato esposti alla Provincia di Napoli e al Comune di Castellammare, nonché l’Ente Parco. Quest’ultimo ha poi diffidato le altre due istituzioni a provvedere. Ma nemmeno dopo la sottoscrizione del protocollo d’intesa in Regione è cambiato qualcosa. I comuni di Castellammare, Vico Equense e Pimonte hanno ottenuto in gestione alcune aree, con l’obiettivo di garantire la manutenzione della montagna ormai abbandonata da anni. Il problema è la cura della strada che porta da Quisisana al Faito, qualche anno fa interrotta perché impraticabile. Le immagini recenti mostrano una situazione ben più grave, con il manto stradale ormai crollato. In questo caso la competenza è di Provincia e Comune, nessuno però è intervenuto per eliminare la situazione di pericolo costante.
 
Ci sono anche stati incontri istituzionali, servirebbe un restyling anche dispendioso. E la Provincia ora sta per chiudere i battenti passando le proprie competenze alla Città Metropolitana, il Comune di Castellammare è però in dissesto. Le strade crollano sotto i colpi di frane e smottamenti, senza un intervento per metterle in sicurezza. Nonostante sia chiuso il passaggio, la strada viene comunque percorsa dagli operatori del Faito e dagli antennisti degli impianti in cima alla montagna. Il rischio è di rimanere vittime di un incidente causato dall’incuria che persiste da ormai un decennio. Le foto scattate dai volontari testimoniano la «situazione di immenso degrado e di medie e grande frane sui margini e costoni ambo lati, tagli di alberi secolari, degrado con sversamenti di materiale inquinante» denunciano i volontari dell’associazione Pro Natura. «Nell’ultima ricognizione abbiamo trovate carcasse di animali, pecore, cani. Le varie denunce ed esposti sono stati inviati alla presidenza della Provincia di Napoli, al Comune di Castellammare di Stabia, e alla presidenza dell’Ente parco dei Monti Lattari che si è attivato inviando un diffida ai vari enti» fanno sapere i volontari. (Fonte: Metropolis)

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