venerdì 1 agosto 2014

Seiano, dal viadotto ecomostro spunta una strada

Doveva essere usato dai tir per i detriti del depuratore, si pensa di farne un’arteria per il traffico in costiera 

Fonte: Fabrizio Geremicca da Il Corriere del Mezzogiorno

Vico Equense - L’ecomostro diventa una strada a metà. Accade a Seiano, frazione di Vico Equense e porta di accesso alla costiera sorrentina. Proprio lì, alcuni anni fa, nell’ambito del progetto di realizzazione del depuratore di Punta Gradelle, ci si è inventati un improponibile viadotto che ha spaccato in due il vallone ed è un incredibile pugno nell’occhio.
UN INUTILE SCEMPIO - Autorizzato dalla soprintendenza, costato ad oggi circa due milioni di euro ed inutile rispetto ai fini per i quali era stato giustificato. Non servirà infatti all’evacuazione dei camion che trasportano i detriti dello scavo nella roccia dove prenderà posto l’impianto di depurazione, essendo quei lavori abbondantemente terminati. Neppure sarà utile ai mezzi che trasporteranno i fanghi prodotti dal depuratore. Quest’ultimo, infatti, secondo quanto annunciano i progettisti e gli esecutori dell’opera, ne produrrà quantitativi talmente ridotti che saranno sufficienti uno o due trasporti al mese in direzione Napoli. Da tre anni, dunque, ci si interroga sul destino del viadotto ecomostro. Il sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque, insiste da tempo per trasformarlo in una strada a tutti gli effetti, alternativa alla via Murrano, destinata a chi intenda raggiungere in auto la Marina di Seiano.
 
L’opposizione in consiglio comunale, capeggiata dall’amministrativista Aldo Starace, ne ha chiesto invece la demolizione ed ha presentato un esposto alla Corte dei Conti, affinché i giudici contabili accertino eventuali profili di danno erariale cagionato dalla progettazione e dall’esecuzione dell’opera, affidate la prima a Sogesid, la seconda ad un gruppo di imprese capeggiate dal Consorzio cooperative costruzioni. I Verdi ambiente e società, tramite il responsabile della penisola sorrentina, Franco Cuomo, hanno a propria volta sollecitato in varie occasioni la cancellazione di quel serpentone di cemento ed il ripristino della vegetazione, in un’area già pesantemente compromessa da vari abusi edilizi impuniti e dalla proliferazione di parcheggi in agrumeti e limoneti.
I NUOVI LAVORI - Giovedì sera la svolta. Paradossale. Betoniere all’opera, sotto lo sguardo vigile del primo cittadino di Vico Equense. L’ecomostro sarà completato e diventerà una strada a metà. Potrà infatti essere utilizzata solo in caso di ingorghi sulla statale sorrentina. Tutt’altro che rari, questi ultimi, specie dopo la recente apertura della galleria di Pozzano, che sbocca in prossimità dell’incrocio tra via Murrano, la strada che porta al mare, e la statale sorrentina ed ha incredibilmente aggravato il problema del traffico in costiera, alla modica cifra dei 105 milioni di euro spesi per costruirla. ”Di norma”, dice l’Anas, “il viadotto al servizio del depuratore resterà precluso al traffico ordinario, tramite due cancelli, uno a monte ed uno a valle. D’altronde, non ha i requisiti di una strada percorribile ordinariamente. E’ troppo stretto, in particolare. Se e quando sarà necessario, però lo apriremo per fare defluire le auto”. Un bypass, insomma, che finisce per scontentare quasi tutti. I fautori della trasformazione tout court del viadotto in strada, in primis il sindaco Cinque. Gli ambientalisti, che ingoiano il rospo dell’ennesima opera inutile ed impattante. Perfino il vicesindaco di Vico Equense, l’avvocato Benedetto Migliaccio, che si discosta nettamente dalle valutazioni del primo cittadino e sottolinea:”Con l’apertura del viadotto al traffico si commette un secondo errore dopo quello, macroscopico e costosissimo, della realizzazione della galleria di Pozzano”. A gioire, restano solo le imprese impegnate nell’opera, a dimostrazione che in Campania, nonostante la crisi, il ciclo del cemento, anche quello più inutilmente impiegato, resta sempre fiorente. Non si può dire lo stesso per l’efficacia delle azioni amministrative.
 NESSUN INVESTIMENTO SUL TRASPORTO PUBBLICO - Chi frequenta la costiera e patisce ogni giorno l’inadeguatezza del trasporto pubblico, in particolare, non può non interrogarsi, amaramente, su quanti treni o collegamenti marittimi avrebbero potuto essere attivati con i due milioni dilapidati per il viadotto ecomostro che ha sfregiato il paesaggio di Seiano. O, magari, sui motivi per i quali, con quei soldi, non si è realizzata l’ascensore che avrebbe dovuto collegare Vico centro con la Marina di Seiano. Nei posti civili accade questo. A Vico le scelte amministrative, invece, inseguono ancora le ossessioni dei forzati dell’auto e gli interessi dei gestori dei troppi parcheggi realizzati negli ultimi anni.

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