mercoledì 2 luglio 2014

Intervista a Flora Beneduce che rientra in Consiglio regionale

Vico Equense - Flora Beneduce ritorna in Consiglio regionale. A dicembre, uno stop improvviso e indecoroso la lascia fuori dal parlamentino campano dove, per otto mesi, ha lavorato a ritmo vertiginoso su tutti i fronti. Come componente delle Commissioni consiliari Sanità e sicurezza sociale, Ambiente, energia e protezione civile, e Controllo sulle bonifiche ambientali e sui siti di smaltimento rifiuti e ecomafie e riutilizzo dei beni confiscati, si è distinta per costanza e abnegazione. E’ stata firmataria della legge “Norme in materia di tutela della concorrenza nel settore della distribuzione commerciale”. Si è impegnata con azioni concrete, meeting, incontri-dibattivi e proposte progettuali per la promozione e lo sviluppo dell’economia turistica in Penisola sorrentina. Ha rilanciato il tema della dorsale sorrentina ed è stata una delle principali artefici della ripresa dei lavori del depuratore di Punta Gradelle. Ha compiuto un tour nelle carceri campane, denunciando – per alcune – le condizioni pessime della sanità penitenziaria e avviando una personale battaglia per garantire i livelli assistenziali essenziali per i detenuti. Si è mobilitata per campagne importanti, come quella del referendum proposto dai radicali per una “Giustizia giusta”. Nonostante gli impegni istituzionali, non ha mai tralasciato il rapporto con i cittadini e, con l’apertura della sede di Forza Italia a Vico Equense, ha dimostrato la volontà di fare rete, ascoltando le persone e divenendo interfaccia con le istituzioni. Dottoressa, la sua permanenza in Consiglio regionale è stata breve, ma ha avuto una risonanza importante in Costiera sorrentina. Sebbene io senta di rappresentare tutti i cittadini campani, non posso negare che riservo un’attenzione particolare alla Penisola. È per questo che mi sono adoperata per il depuratore a Punta Gradelle e che continuerò a battermi per la realizzazione della dorsale sorrentina. Ho già presentato la proposta e non mi arrenderò alle condizioni attuali, che penalizzano gli spostamenti, i traffici e il turismo. È impensabile per debbano occorrere ore e file estenuanti per raggiungere Sorrento da Vico Equense.
 
Un problema ancora più urgente per i malati che devono spostarsi da un presidio all’altro... Non a caso, una delle priorità della mia agenda politica è l’ospedale unico, che determinerà un cambiamento strutturale, con l’impianto di ulteriori specialistiche, ma trasformerà anche la qualità del servizio offerto, con un incremento notevole di risorse umane. Con un solo polo, infatti, occorrerà nuovo personale. Inutile sottolineare che miglioreranno l’accoglienza, la degenza e gli interventi. Inoltre, il nosocomio disporrà anche nuove strumentazioni, alcune all’avanguardia, che, appunto, eviteranno ai cittadini la spola tra Vico Equense e Sorrento o pellegrinaggi verso altre mete. Quindi, come ripeto spesso, il nosocomio a Sant’Agnello potenzierà le Unità operative, acquisirà nuove specialistiche e risponderà in modo più efficace all’utenza. Cosa ne sarà del “De Luca e Rossano” e del “Santa Maria della Misericordia”? Non saranno dismessi e continueranno a svolgere un ruolo fondamentale, sia per le urgenze sia per le specialistiche Unità operative e le specialistiche lì impiantate. Essi, inoltre, serviranno ad accompagnare il passaggio all’ospedale unico, garantendo la prestazione dei servizi. Oltre alla viabilità e alla sanità in Penisola, quali sono le sue linee guida che seguirà? Welfare e politiche occupazionali. Politiche di sostegno sono indifferibili. Tante famiglie sono oberate dal peso insostenibile delle difficoltà economiche e si sentono abbandonate dalle istituzioni. Bisogna intervenire con contributi economici ai meno abbienti e con aiuto tangibile alle fasce deboli, ai diversamente abili, agli anziani. E credo siano necessarie misure per agevolare le mamme lavoratrici, spesso costrette a dover rinunciare al lavoro per accudire i propri figli. Cosa propone, invece, per i giovani? Io credo molto nel merito, nelle capacità, nell’intelligenza di tanti giovani. Vorrei che imparassero a puntare su se stessi, investendo su quello che la formazione e il percorso umano li ha portati ad essere. Ecco perché la Regione deve mettere a disposizioni fondi, competenze e professionalità per avviare i giovani al loro destino. È un dovere di chi ancora sogna per loro un futuro che ha radici nella nostra terra.

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