mercoledì 9 luglio 2014

Cadono massi sulla spiaggia, strage sfiorata

La frana per fortuna è avvenuta di notte e non ci sono state vittime 

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino 

Vico Equense - Grossi massi si staccano dal costone e finiscono in una delle spiagge più frequentate della costiera. E’ accaduto nella zona accanto allo stabilimento balneare dell’hotel «Sporting». Poteva essere una strage. Per fortuna la frana si è verificata di notte, la tragedia è stata evitata e i bagnanti della domenica si definiscono «miracolati». «Nel weekend sono stata in quella spiaggia insieme ad amici – racconta Tiziana Terzo – e la zona era molto affollata. In particolare, domenica ci siamo trattenuti fino alle 20. Ieri abbiamo appreso che nella notte, in quello stesso luogo, è avvenuta la frana. Ci sentiamo miracolati». A cedere è stato il costone sotto l’ex cattedrale della «Santissima Annunziata», icona che rappresenta nel mondo la città di Vico Equense. Adesso la zona è interdetta. Fino a ieri nessun cartello indicava la pericolosità dell’area. «E’ la seconda estate che frequento la zona dello Sporting tutti i weekend – aggiunge Tiziana Terzo - e mai mi è capitato di vedere affisso un segnale di divieto o quantomeno di pericolo». Sono in tanti a pubblicare sui social network commenti sull’accaduto. Chi è stato lì racconta di sentirsi «graziato», ma allo stesso tempo denuncia la mancanza di tutela. «Non c'era nessun divieto – racconta Sophie De Martino su Facebook - ma tanti ragazzi che hanno rischiato di morire. Siamo venuti da lontano per trascorrere qualche giorno a Vico Equense. Eravamo anche noi allo Sporting, unica spiaggia comoda perché c'è l'ascensore». Nel corso degli anni in più di un’occasione quel costone ha ceduto. Nel 2004 è arrivato dalla Regione Campania un finanziamento pari a 5milioni di euro da spendere in quell’area. «Le opere necessarie per la messa in sicurezza del costone – afferma Giuseppe Dilengite, consigliere comunale di minoranza - e quelle a mare di realizzazione di una scogliera per proteggere la falesia sono state finanziate con 5milioni di euro nel 2004. Di questi soldi uno è stato speso per delle reti che non tengono mentre gli scogli soffolti non sono sufficienti a proteggere il piede della costa dai cavalloni. Il resto dei soldi sono scomparsi. L’amministrazione non si è più interessata e la Regione Campania li ha destinati ad altri interventi».


Nonostante i massi anche ieri qualcuno ha fatto il bagno in quella zona. «Sicuramente è necessario rendere più evidente la pericolosità dell’area attraverso degli avvisi – spiega Franco Cuomo, coordinatore territoriale dell’associazione ambientalista Vas – ma devo anche sottolineare che esiste molta incoscienza e ignoranza. Ieri c'era un pattino accanto ai massi, ho detto a quelle persone che era pericoloso stare lì ma non mi hanno ascoltato. La mamma ha continuato a far fare il bagno ai suoi bambini. Purtroppo la nostra costa è soggetta a questi fenomeni. Quella zona non è sicura e mai lo sarà. E’ necessario farlo capire alle persone». A lamentarsi della mancata cura di queste zone e della carenza di spiagge libere sul territorio sono i cittadini. «Tanto per cambiare si sono rubati i soldi, per pochi scogli buttati a mare e una specie di rete che non sostiene niente – scrive su Facebook Giuseppe Maffucci - La colpa non può essere della povera gente che cerca un posto dove fare un bagno senza essere strozzato da pseudo imprenditori che si sono appropriati di tutta la costa e degli arenili di Vico Equense. Per fortuna si è evitata una tragedia, ma rimane la vergogna». Per il momento l’accesso via terra alla spiaggia è chiuso da una transenna con un precario foglio bianco contenente la scritta «divieto di transito».

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