lunedì 7 luglio 2014

Alimuri, l'ecomostro ha i giorni contati

Oggi prima conferenza di servizi per approvare il progetto definitivo di demolizione

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino

Vico Equense - Parte il conto alla rovescia. E’ in programma oggi la prima conferenza di servizi per l’approvazione del progetto definitivo di demolizione dell’ecomostro di Alimuri, lo scheletro di cemento posizionatosi, quest’anno, al secondo posto nella classifica degli edifici che distruggono l’immagine delle coste italiane, stilata da Legambiente. «Tra i vari enti convocati – spiega Antonio Elefante, assessore all’urbanistica del Comune di Vico Equense - all’incontro parteciperanno la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici, l’Anas, l’Autorità di bacino, la Capitaneria di porto, il Wwf. Verranno, dunque, assunti tutti i pareri ambientali e di sicurezza. Successivamente il funzionario approverà il progetto esecutivo a cui verrà allegata anche la specifica relazione geologica e il progetto di sicurezza, predisposto per le operazioni di disgaggio. Si terrà, poi, la gara per le operazioni di demolizione. Per il finanziamento dell’operazione chiederemo un mutuo alla cassa depositi». Il piano preparato dal Comune di Vico Equense richiede un costo complessivo di 530mila euro e prevede vari step. Prima di demolire l’area sarà necessario un intervento di bonifica del costone per contenere la caduta di massi durante le attività di cantiere. Successivamente si potrà procedere con le opere di abbattimento attraverso l’utilizzo di specifici macchinari da manovrare a distanza. In ultimo gli interventi di frantumazione dei resti, lo smaltimento dei materiali di risulta, la recinzione dell’area. Tutto procede secondo i piani. Il Comune di Vico Equense meno di tre mesi fa aveva annunciato di aver finalmente trovato la strada giusta per arrivare all’abbattimento dell’ecomostro ed ha cominciato a percorrerla senza freni.
 
«Dopo un’accurata ricerca presso gli archivi della Soprintendenza – aggiunge Antonio Elefante – ho trovato l’autorizzazione concessa all’epoca ai proprietari. L’ho confrontata con il rilievo effettuato sul luogo nel 2010 dai tecnici della Procura di Torre Annunziata ed è emerso che ci sono delle difformità, pertanto l’immobile è del tutto illegittimo. Alcuni vani risultano superiori, altri inferiori, con una struttura complessiva che nella sua totalità non rispetta il progetto autorizzato nel ’63. Con questo nuovo presupposto è stato possibile seguire un percorso molto più veloce rispetto a quello che varie volte si è tentato di intraprendere». Il Tar Campania qualche settimana fa ha rigettato la richiesta di sospensiva del provvedimento di demolizione presentata dalla società proprietaria Sica ed emetterà sentenza breve. Si tratta di una demolizione che, questa volta, non avrà contropartite. «In passato si è parlato della costruzione di un albergo di pari cubatura – spiega il sindaco Gennaro Cinque – legato all’abbattimento. Oggi non è più così. Non siamo vincolati a dover costruire altrove né a cercare altri tipi di accordi con i proprietari. Il presupposto di base è cambiato: il manufatto è illegittimo e pertanto può essere abbattuto».

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