Pino Imperatore |
Di seguito l’intervista rilasciata da Pino Imperatore in merito al workshop previsto a Piano di Sorrento
► Pino, un tuo workshop di Ludolinguistica a Piano di Sorrento. Un commento per iniziare.
Torno nella penisola sorrentina sempre con grande piacere. Lì ho amici cari, lì ho vissuto momenti piacevoli della mia vita. È un posto che mi fa stare bene, e magari un giorno ci ambienterò una delle mie storie.
► Tecnica e creatività come interagiscono tra loro nel workshop?
L’una non può prescindere dall’altra. Per poter essere efficace, un’idea innovativa ha necessità di manifestarsi con una determinata forma e mediante una tecnica appropriata. Le opere più geniali della Ludolinguistica sono nate malgrado le costrizioni tecniche a cui sono state sottoposte. Anzi, proprio grazie ad esse. George Perec scrisse un romanzo-capolavoro, “La disparition”, senza utilizzare la lettera e, che nella lingua francese è diffusissima.
► Come è nata l’idea di fare formazione agli aspiranti scrittori, e non solo, giocando con le parole?
Gli scrittori sono manipolatori di parole. Per loro è imprescindibile avere padronanza dei meccanismi che regolano le attività linguistiche. Se a ciò riescono ad aggiungere prospettive ludiche, le loro opere acquisiscono un formidabile valore aggiunto.
► Con che frequenza e per quali motivi specifici ricorri alla Ludolinguistica nei tuoi libri?
Lo faccio spesso. Giocare con le parole mi aiuta a scrivere meglio e con maggiore gusto. D’altronde ho un debito di riconoscenza nei confronti della Ludolinguistica: con l’opera “In principio era il Verbo, poi vennero il soggetto e il complimento”, interamente costruita sui giochi di parole, vinsi il Premio Massimo Troisi. E da quel momento iniziò in modo concreto la mia attività letteraria.
► Andiamo a trovare per un attimo la famiglia Esposito del tuo bestseller. Dove la possiamo seguire ora?
A teatro, nell’omonima commedia che ho scritto con Paolo Caiazzo e Alessandro Siani e che è in tournée in Campania. All’Augusteo di Napoli abbiamo totalizzato dodicimila presenze, e nelle successive repliche c’è stato sempre il tutto esaurito. Una grande soddisfazione, in un periodo di crisi come quello attuale.
► Progetti futuri? Raccontaci cos’hai in cantiere.
Portare la commedia fuori dai circuiti locali, per farla apprezzare anche in altre regioni. Concludere la sceneggiatura del film liberamente tratto da “Benvenuti in casa Esposito”; la sto scrivendo per la Colorado Film. E poi scrivere nuovi romanzi comici.
► Un saluto ai lettori e ai futuri partecipanti al workshop.
Auguro a tutti ogni felicità. E prometto divertimento. Guardate cosa ho scoperto: uno degli anagrammi di “Piano di Sorrento” è “Riderò? Pino santo!”. Un ottimo biglietto da visita, no?
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