mercoledì 9 aprile 2014

Workshop "Giocare con le parole" con Pino Imperatore

Pino Imperatore
Piano di Sorrento - Mentre la commedia tratta dal suo bestseller “Benvenuti in Casa Esposito”, scritta con Paolo Caiazzo e Alessandro Siani, continua a riscuotere pienoni durante il tour campano, a Piano di Sorrento cresce l’attesa per il workshop “Giocare con le parole” tenuto dal giornalista e scrittore Pino Imperatore organizzato dall’Agenzia di Comunicazione Akmàios. L’evento è previsto per sabato 3 maggio 2014 dalle ore 16.00 alle ore 19.00 presso la libreria inMondadori di Piazza Cota. Si tratta di un workshop teorico-pratico di ludolinguistica dove protagoniste saranno le combinazioni lessicali e la riscoperta di un nuovo modo di intendere la lingua italiana e le sue variegate declinazioni. Ha l’intento di stimolare la curiosità e la creatività rispetto alle straordinarie possibilità comiche ed umoristiche offerte dalla ludolinguistica. Le iscrizioni al workshop (30 posti disponibili), al termine del quale sarà rilasciato attestato di partecipazione, sono aperte fino al 15 aprile. È possibile conoscere le modalità di iscrizione e scaricare la modulistica sul sito www.akmaios.it nella sezione “Eventi/Corsi/Workshop”. Per maggiori info 3317488453 oppure info@akmaios.it (lasciando il proprio recapito telefonico) oppure presso la libreria in Mondadori di Piazza Cota, Piano di Sorrento.

Di seguito l’intervista rilasciata da Pino Imperatore in merito al workshop previsto a Piano di Sorrento




► Pino, un tuo workshop di Ludolinguistica a Piano di Sorrento. Un commento per iniziare.
Torno nella penisola sorrentina sempre con grande piacere. Lì ho amici cari, lì ho vissuto momenti piacevoli della mia vita. È un posto che mi fa stare bene, e magari un giorno ci ambienterò una delle mie storie.
► Tecnica e creatività come interagiscono tra loro nel workshop?
L’una non può prescindere dall’altra. Per poter essere efficace, un’idea innovativa ha necessità di manifestarsi con una determinata forma e mediante una tecnica appropriata. Le opere più geniali della Ludolinguistica sono nate malgrado le costrizioni tecniche a cui sono state sottoposte. Anzi, proprio grazie ad esse. George Perec scrisse un romanzo-capolavoro, “La disparition”, senza utilizzare la lettera e, che nella lingua francese è diffusissima.
► Come è nata l’idea di fare formazione agli aspiranti scrittori, e non solo, giocando con le parole?
Gli scrittori sono manipolatori di parole. Per loro è imprescindibile avere padronanza dei meccanismi che regolano le attività linguistiche. Se a ciò riescono ad aggiungere prospettive ludiche, le loro opere acquisiscono un formidabile valore aggiunto.
► Con che frequenza e per quali motivi specifici ricorri alla Ludolinguistica nei tuoi libri?
Lo faccio spesso. Giocare con le parole mi aiuta a scrivere meglio e con maggiore gusto. D’altronde ho un debito di riconoscenza nei confronti della Ludolinguistica: con l’opera “In principio era il Verbo, poi vennero il soggetto e il complimento”, interamente costruita sui giochi di parole, vinsi il Premio Massimo Troisi. E da quel momento iniziò in modo concreto la mia attività letteraria.
► Andiamo a trovare per un attimo la famiglia Esposito del tuo bestseller. Dove la possiamo seguire ora?
A teatro, nell’omonima commedia che ho scritto con Paolo Caiazzo e Alessandro Siani e che è in tournée in Campania. All’Augusteo di Napoli abbiamo totalizzato dodicimila presenze, e nelle successive repliche c’è stato sempre il tutto esaurito. Una grande soddisfazione, in un periodo di crisi come quello attuale.
► Progetti futuri? Raccontaci cos’hai in cantiere.
Portare la commedia fuori dai circuiti locali, per farla apprezzare anche in altre regioni. Concludere la sceneggiatura del film liberamente tratto da “Benvenuti in casa Esposito”; la sto scrivendo per la Colorado Film. E poi scrivere nuovi romanzi comici.
► Un saluto ai lettori e ai futuri partecipanti al workshop.
Auguro a tutti ogni felicità. E prometto divertimento. Guardate cosa ho scoperto: uno degli anagrammi di “Piano di Sorrento” è “Riderò? Pino santo!”. Un ottimo biglietto da visita, no?

Nessun commento: