mercoledì 2 aprile 2014

Mostro Alimuri, via alla gara per demolire

Due provvedimenti del Comune di Vico Equense per l'annullamento dell'accordo del 2007 con la proprietà Saan

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino

Vico Equense - Il giorno della demolizione dell’ecomostro di Alimuri si avvicina. Il Comune di Vico Equense ha adottato due provvedimenti che rappresentano un tappa importante di una vicenda che va avanti da 50 anni. Si tratta dell’accertamento e presa d'atto dell’illegittimità dell'immobile, con l’adozione del conseguente provvedimento di demolizione diretta del manufatto e dell’avvio del procedimento per l'annullamento dell'accordo stipulato nel luglio 2007 tra i vari enti e la proprietà Saan. «Il primo documento abilita, da questo momento, all'avvio delle procedure di gara per la demolizione – ha spiegato l’assessore di Vico Equense Antonio Elefante - che sarà espletata in tempi brevissimi. Il secondo pone fine, in via definitiva, a ogni dubbio circa la correttezza e la trasparenza del procedimento di demolizione, liberandoci dal vincolo con la società proprietaria». Lo scheletro di cemento che da anni rovina il paesaggio della costiera presto non ci sarà più. L’atto porta la firma dell’architetto Pietro Paolo Fusco, nominato responsabile del settore urbanistica soltanto pochi giorni fa dal sindaco Gennaro Cinque. Un neo-funzionario e un neo-assessore, dunque, per risolvere la faccenda Alimuri. Con il documento l’ente ha disposto «che il Comune di Vico Equense provvedesse direttamente alla demolizione delle opere realizzate in località Alimuri-Conca e al ripristino dello stato dei luoghi». L’immobile, infatti, è stato eseguito in «totale difformità e variazione essenziale rispetto all’unico titolo abilitativo paesaggistico valido esistente a riguardo». «E’ stata fino ad ora seguita una strada sbagliata – ha affermato il sindaco – poiché basata su un presupposto falso. Si è sempre cercato l’accordo con i proprietari, dando per scontata la legittimità dell’opera. Abbiamo, invece, scoperto, grazie all’accurato lavoro dell’assessore Elefante, che l’immobile non è conforme all’unico titolo paesaggistico rilasciato nel ’63.
 
Quindi andremo velocemente avanti in questa direzione». Il Comune ha inviato ieri alla società Saan, l’avviso di avvio del procedimento finalizzato all’annullamento dell’accordo stipulato: la costruzione è illegittima, quindi l’accordo è basato su un presupposto errato e pertanto va annullato. Una ricostruzione dei fatti su cui la Saan ha molti dubbi. Sta già preparando il ricorso, infatti, Gianluca Lemmo, avvocato che rappresenta la società. «Mi risulta molto strano l’atteggiamento del Comune – ha affermato Lemmo – che dopo 50 anni si è svegliato e ha deciso di comparare un recente rilievo con l’originario progetto. La Saan non era proprietaria dell’immobile nel ’63; dunque anche noi dovremo fare le opportune indagini e verifiche. Ma la tesi del Comune di Vico Equense attualmente non mi sembra molto fondata e lo dimostreremo. Faremo sicuramente ricorso». A dare la notizia della futura demolizione del manufatto e dell’annullamento dell’accordo alla società sono stati i giornali. «Abbiamo scoperto le intenzioni dell’amministrazione di Vico Equense leggendo i quotidiani – ha continuato l’avvocato – Nessuna comunicazione ci è pervenuta dal Comune. Ho seri dubbi anche sui progetti futuri dell’ente. Nella decantata delibera di giunta si parla di un successivo utilizzo dell’area “a fini turistici balneari”, cosa improbabile per più di un motivo. Improbabile: la Saan, anche a demolizione avvenuta, continuerà ad essere proprietaria dell’area. Inoltre, non vedo su quali presupposti il Comune possa dar vita a uno stabilimento balneare quando lo stesso progetto presentato dalla società, nella stessa area, è stato bocciato dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici».

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