venerdì 11 aprile 2014

Meta al voto, vertice tra i consiglieri Tito e D'Alessio ma è fumata nera

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Meta - Ha detto più volte che tutti gli stanno sbarrando la porta, che sta ricevendo anche minacce. E che vuole candidarsi a sindaco, da solo, per il bene di Meta. Ma in fondo trovare un supporto importante è comunque una priorità nei suoi progetti. Ecco perché Giuseppe Tito continua a lavorare nell’ombra, dietro le quinte. Dopo la rottura con il sindaco uscente Paolo Trapani che l’ha fatto fuori dalla giunta municipale un mese fa e l’intesa apparentemente sfumata con il gruppo dell’ex primo cittadino Bruno Antonelli, ha cercato di tastare il terreno con Gianfranco D’Alessio, consigliere comunale di opposizione indeciso sul da farsi verso le prossime amministrative. C’è stato anche un vertice in cui l’ex assessore ai servizi sociali ha tentato di capire se ci fossero margini di manovra per un accordo in grande stile che l’avrebbe portato eventualmente al comando di una civica. Scenario che sicuramente non diverrà realtà sotto i colori del Partito democratico di Meta che avendo già silurato Paolo Trapani (il mandato esplorativo conferito dal direttivo cittadino alla fascia tricolore per formare la coalizione da presentare alle comunali è stato ritirato, ma non ancora in forma ufficiale) rimane congelato, fermo, riflessivo, consapevole di essere meno forte di prima perché ospita troppe anime di per sé già divise sul da farsi.
 
Tito non sarà nella squadra di Antonella Viggiano, leader dell’Udc in consiglio comunale determinata a vincere la sfida delle amministrative da candidato sindaco. Un ruolo su cui Tito, in ultima istanza, sta ragionando assieme a D’Alessio che non sembra aver aperto le porte all’ipotesi di una trattativa in ogni caso già difficile. Per tempi e modi. Il campo è minato. Il consigliere comunale di opposizione - già candidato sindaco alle scorse comunali vinte da Trapani per 66 preferenze con un gruppo che avrebbe dovuto, stando ai progetti preliminari, andare in soccorso della ricandidatura di Antonelli salvo poi giungere alla rottura a un mese dalle urne (rottura che alla fine si rilevò decisiva per il colpo di coda e la debacle dell’ex primo cittadino adesso al gran ritorno) - appare irremovibile. No all’apparentamento. Non vuole almeno per il momento allearsi con Tito anche perché, stando agli spifferi, non ha dimenticato il rifiuto a un’alleanza in corso d’opera con l’attuale maggioranza arrivato dai vertici della giunta municipale sotto la supervisione di chi adesso intende «sposarlo». D’Alessio e la moglie Marialaura Gargiulo - vicina al Partito democratico - erano a un passo dal sottoscrivere l’accordo per entrare nel corso del mandato al fianco di Paolo Trapani. Fu decisiva l’opposizione di una parte dell’esecutivo municipale. Anche Tito non mostrò entusiasmo alla possibilità di vedere i due consiglieri cambiare casacca e posizioni. E adesso? L’ex assessore, anche per peso politico all’interno del Pd, potrebbe ambire a ricoprire l’incarico di candidato sindaco dei democratici che hanno salutato Trapani, almeno per il momento, al di là dei tentativi di rianimare un progetto ormai naufragato. Il diretto interessato l’ha detto anche al segretario cittadino Nicola Mollica che coordina le operazioni sostenuto al meglio da Stefania Astarita, quota rosa e big del partito a Meta che non intende fallire l’appuntamento con il voto.

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