venerdì 4 aprile 2014

Grandi appalti. IN Movimento per Vico chiede una commissione d’indagine

D'accordo il sindaco Gennaro Cinque presente alla conferenza stampa 

Vico Equense - Una commissione d’indagine sui grandi appalti, per capire e correggere dove ci sono sprechi. La proposta è stata fatta, questa mattina, nel corso della conferenza stampa organizzata dal gruppo di minoranza “IN Movimento per Vico”. I grandi appalti, quello della raccolta differenziata dei rifiuti e della pubblica illuminazione, i temi “caldi” analizzati dai Consiglieri comunali, Aldo Starace, Claudia Scaramellino e Natale Maresca. “Un’ amministrazione – ha esordito Claudia Scaramellino - generosa per le casse comunali, ma onerosa per i cittadini”. E’ questo il filo conduttore dell’incontro, a cui ha partecipato anche il Sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque, insieme a cittadini, associazioni e politici. La conferenza è iniziata trattando il tema dei rifiuti. “Nel 2011 – spiega Natale Maresca - l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Gennaro Cinque uscì dalla Società pubblica “Terre delle Sirene”, affidando il ciclo integrato dei rifiuti ad una società privata, giustificando quella scelta con la necessità di ridurre i costi. L’anno successivo, l’Amministrazione comunale dà in appalto congiunto con il Comune di Meta per 7 anni alla cifra di 26 milioni di euro, la raccolta dei rifiuti. Il bando di gara – ha sottolineato Maresca - a nostro avviso favoriva la Sarim a discapito di altre imprese che non furono messe in condizioni di partecipare. La stessa Autorità di vigilanza sui contratti pubblici ha espresso le stesse nostre perplessità invitando il Comune a produrre chiarimenti sulla vicenda. Ovviamente, la Sarim si aggiudica il bando, ottenendo il massimo dei punteggi, mentre pochi mesi prima, quando era l’unica concorrente, aveva ottenuto punteggi molto più bassi. Queste nostre perplessità, assieme ad altre, sono state oggetto di un esposto al vaglio della Procura della Repubblica. Dopo la raccolta dei rifiuti, l’amministrazione comunale decide di affidare alla medesima impresa privata sia lo spazzamento sia la gestione l’Isola Ecologica. Nel frattempo, la tassa per raccolta dei rifiuti per le famiglie nel 2012 aumenta di altri 800mila euro. Nel 2013, a causa anche della confusione nazionale sulla istituzione della Tares in sostituzione della vecchia Tarsu, abbiamo toccato il fondo. Il livello complessivo della tassazione è arrivato a Vico a 4 milioni e 230mila euro. Con la Tares le tariffe sono differenziate per Legge sulla base della composizione dei nuclei familiari. I comuni possono intervenire solo modificando alcune aliquote. Ad esempio possono decidere di applicare aliquote meno alte per le famiglie più numerose e più alte per quelle con 1 o 2 componenti (in genere pensionati). Ma l’ammontare complessivo della tassa deve coprire per legge l’intero costo della raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Quindi, eventuali sconti fatti ad alcune categorie saranno pagate da altre categorie.
 
Il problema quindi non sono le tariffe, ma i costi del servizio! Ed i costi del servizio sono aumentati per le scelte operate da Gennaro Cinque ed i suoi in questi ultimi anni, come abbiamo denunciato in tutte le sedi, politiche e giudiziarie.”, ha concluso il consigliere Maresca. Successivamente Aldo Starace ha parlato dell’appalto della pubblica illuminazione. "La vicenda - spiega Starace - ha origine con la delibera n. 141 del 29.4.2003, con la quale la Giunta Comunale ritenne opportuno indire 3 project financing: uno per l’ampliamento del cimitero comunale, un secondo per la realizzazione del parcheggio interrato in Piazza Mercato ed un terzo “per l’adeguamento e messa a norma della rete comunale di pubblica illuminazione ed ampliamento”. Del primo non se ne fece niente, del parcheggio la storia è nota, del terzo ne parliamo ora.
Gennaro Cinque
Il Bando di gara, indetto ai sensi dell’art. 37 quater della legge 109/94, venne pubblicato il 27.1.2004, con il seguente oggetto: “Affidamento in concessione della progettazione definitiva ed esecutiva, dei servizi inerenti la gestione, l’esercizio, la manutenzione ordinaria e la fornitura dei relativi materiali e l’approvvigionamento dell’energia elettrica, l’ammodernamento tecnologico e funzionale, la messa a norma, per il conseguimento del risparmio energetico, sulla base del progetto preliminare presentato dal Promotore e approvato con atto di Giunta Comunale n. 265 del 1/8/2003 e di C.C. n. 89 del 27/12/2003”. Il valore dell’appalto – continua Starace - venne quantificato in € 1.270.000,00, pari solamente alla stima dei lavori ed alla individuazione dei requisiti di ammissione alla gara. E ciò nonostante che la gestione del servizio fosse trentennale, per cui più correttamente il valore dell’appalto andava calcolato anche con il costo presumibile della manutenzione, che di oltre 4.500.00,00 euro, e cioè oltre 3 volte l’investimento. Tale circostanza assume un notevole rilievo, dal momento che il basso importo dell’appalto ha consentito tempi più brevi nella procedura di affidamento (offerta da presentare 30 giorni dall’invito, dall’1.3.2004 al 29.3.2004). Conseguenza è stata che nessuna delle imprese ammesse alla gara ha formulato l’offerta economica, avendo avuto a disposizione solamente 30 giorni per elaborare il progetto. Essendo andata deserta la gara, l’appalto fu affidato, secondo legge, al promotore Foredil di Silverio Formisano secondo il progetto presentato nel 2003 ed approvato dalla C.C. n. 89 del 27.12.2003. Evidente è la posizione di vantaggio del promotore che ha avuto tutto il tempo a disposizione per elaborare il progetto secondo le proprie convenienze economiche. A ciò si aggiunga ben poteva il Comune richiedere modifiche all’offerta presentata, ma se ne è guardato bene.” A seguito dell’aggiudicazione alla gara al promotore (delibera G.C. n. 116 dell’1.4.2004), veniva stipulato il contratto preliminare (rep. n. 902 del 2.7.2004), e soltanto dopo due anni il contratto definitivo (rep. n. 2017 del 10.4.2008). Con questo contratto il Comune di Vico Equense ha affidato alla G.M.G. s.r.l., già Foredil di Silverio Formisano, i lavori di adeguamento, della messa in sicurezza e dell’ampliamento nonché la gestione della rete comunale di pubblica illuminazione per la durata di anni 30, e dunque sino al 5 gennaio 2036, essendo stato consegnato l’impianto al concessionario in data 5 gennaio 2006. Esso prevede un onere finanziario a carico del concessionario di € 1.270.000,00, al netto dell’IVA, per i seguenti interventi :adeguamento, entro il termine di 3 anni, dalla consegna dell’impianto, alle norme di sicurezza, con programmata riduzione dei consumi energetici dell’impianto esistente (I Fase); ampliamento della rete nella misura del 10% di quello previsto per l’intero territorio comunale ed interramento del 20% della linea aerea esistente per 4 chilometri da eseguirsi entro 10 anni a decorrere dal 2008 (II Fase). “Si è detto – aggiunge Starace - che il canone annuo dell’appalto era costituito da una quota relativa al consumo dell’energia elettrica quantificata in € 166.066 e una quota relativa al costo per la manutenzione e gestione dell’impianto in € 160.101, per un totale di € 326.167. Il contratto prevede l’adeguamento del canone per l’aumento del costo dell’energia elettrica secondo i dati forniti dall’Autorità. Se, invece, il consumo dell’energia elettrica diminuisce, per effetto degli investimenti del concessionario e che comportano un risparmio energetico, nessun risparmio viene riconosciuto ai cittadini che continueranno a pagare la quota base annua € 166.066. Invece, la quota di canone relativa alla manutenzione ed alla gestione di € 160.101 viene aumentata annualmente in base gli indici ISTAT. Va ora chiarito che il costo annuo in contratto vale per i 2461 punti luce, censiti in sede di progetto preliminare e posti a base di gara. Pertanto, ogni punto luce costava inizialmente, € 132,534 (€ 326.165 : 2461), di cui € 67,47, per consumo di energia ed € 65,65 per manutenzione e gestione. I punti luce alla data del 25.6.2007 venivano quantificati in 2776, di cui 2461 indicati nella gara, n. 188 quale consistenza aggiuntiva e n. 127 di nuova installazione. Con verbale del 2.10.2008 i punti luce venivano quantificati in complessivi 3102 e con il verbale di presa di consegna del 25.6.2012 diventano 3.159. Ad oggi ammontano a 3.166, con un aumento complessivo di 698 punti luce, rispetto a quelli indicati dalla G.M.G. in sede di project proposto, pari al 28,3%. Analogamente cresce il canone annuo per i servizi base ed al 31 gennaio 2014 ammonta a complessivi ad euro 452.028,81, oltre 99.446,34 per IVA, di cui € 218.973,22 per consumi di energia € 233.055,59 per gestione e manutenzione. Come vedesi, il complessivo costo a carico del Comune è lievitato in 8 anni di € 125.863,07, pari al 39% dell’importo contrattuale iniziale. In particolare, ogni punto luce costa oggi alla collettività € 143,10, di cui € 69,16 per consumo di energia ed € 73,61 per gestione e manutenzione. Se aggiungiamo l’IVA del 22% il costo del servizio è di € 551.475,14 e il costo per punto luce è di €. 174,58. Infine, con delibera consiliare n. 58 del 29.11.2013, con il voto contrario del Movimento per Vico, sono stati riconosciuti e liquidati al concessionario ulteriori € 95.008,00 per adeguamento impianto e revisione prezzi. Due anni prima per la stessa causale la GMG aveva richiesto 243.000,00 euro.” In fine sono state approfondite le criticità del contratto: Il contratto prevede l’esclusività del concessionario per l’espletamento del servizio a richiesta, cioè quelle attività e interventi da pagare a parte. Essi sono elencati all’art. 7: in pratica tutto ciò che riguarda l’impianto della pubblica illuminazione ad eccezione della manutenzione ordinaria (adeguamenti punti luce, ampliamento della rete, spostamenti, allacciamenti di impianti dei privati, ripristino del funzionamento degli impianti a causa di guasti, contratti di allacciamento, realizzazione di pozzetti, etc.), devono essere eseguiti dal concessionario. Per effetto di tale disposizione alla G.M.G. vengono affidati dal Comune interventi per migliaia di euro all’anno. La durata eccessiva. A fronte dell’importo dell’investimento per i lavori posti a carico del concessionario (euro 1.200.000,00), spalmati in dieci anni (!), la durata della gestione è sicuramente eccessiva (30 anni), cui corrisponde un incasso di euro 6.991.650, solo per la manutenzione, al netto degli aumenti ISTAT e del costo dei consumi. Sotto tale profilo il piano economico finanziario all’epoca presentato dall’impresa ed approvato senza alcun rilievo dall’amministrazione comunale va verificato, rivisto e corretto, anche in relazione alla mancata realizzazione degli interventi di ampliamento ed interramento della rete. Obsolescenza e superamento del progetto. La tecnologia nel settore della pubblica illuminazione è in continua evoluzione, analogamente all’atteggiamento dell’opinione pubblica circa l’inquinamento luminoso. Le stesse direttive contenute nella più recente legislazione e nella stessa legge sulla stabilità del 2014 sono in direzione della spending review. Il vigente contratto impedisce tali adeguamenti, garantendo il concessionario per gli aumenti dei costi della manutenzione, che vengono accollati dal Comune, mentre i risparmi energetici sono solo a suo vantaggio. L’eccessività dei costi. “Il costo –ha concluso Aldo Storace - per punto luce ad oggi è di euro 142,77, a fronte del costo medio nazionale di euro 103,30 con una differenza del 40%.”

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