lunedì 7 aprile 2014

Comunicato stampa del sindacato autonomo OR.S.A. autoferro-tpl Campania

Oggi 7 aprile, a causa di una rottura di un tubo dell’acqua in Corso Arnaldo Lucci, in prossimità dell’ hotel D’Anna, si è consumato l’ennesimo episodio che ha determinato la sospensione dell’esercizio ferroviario del servizio della Circumvesuviana, tra le stazioni di Napoli Porta Nolana e l’intera rete. L’interruzione del servizio è avvenuta alle ore 10:43 ed il primo treno a partire è stato quello per Acerra delle 14:04. Il disagio causato ai viaggiatori è stato enorme, i treni provenienti da Sorrento, Sarno e Poggiomarino erano limitati alla stazione di San Giovanni, mentre quelli provenienti da Baiano, da San Giorgio via CDN e da Acerra erano limitati a Poggioreale, mentre per tutti coloro che dovevano iniziare il viaggio da Napoli Porta Nolana, non restava che affidarsi ai pochi bus in circolazione per raggiungere le stazioni da cui avrebbero potuto riprendere i treni e proseguire la corsa verso le diverse destinazioni.
 
Il personale di contatto, i lavoratori dell’URP e delle biglietterie dell’intera rete, sono stati presi d’assalto dalle migliaia di viaggiatori che chiedevano informazioni, a loro va il nostro plauso per l’enorme mole di lavoro svolto in una situazione difficilissima, anche e soprattutto per il self-control che hanno mantenuto resistendo alle numerosissime provocazioni da parte di chi non credeva alle loro spiegazioni, affermando che invece era la “solita” protesta del personale treni. Questo episodio è la riprova dell’importanza vitale che la Circumvesuviana ha nel sistema di trasporto della provincia di Napoli, e dovrebbe far riflettere a fondo la classe politica regionale che in questi ultimi anni ha pensato solo a tagliare le risorse disponibili, rendendola l’ultima ferrovia italiana, quando, nel recentissimo passato era la prima per servizi offerti per la regolarità. La Regione Campania dovrebbe invece finanziare realmente il rilancio del Trasporto Pubblico Locale, mentre il commissario ad acta dell’EAV, Pietro Voci, che in modo più o meno velato penserebbe di ripianare i debiti dell’azienda riducendo ulteriormente le corse ferroviarie, dovrebbe riconsiderare le sue scelte, e dovrebbe tener meglio conto di ciò che l’utenza si aspetta e merita in quantità e qualità del servizio che dobbiamo e possiamo offrire.

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