sabato 16 ottobre 2010

Sequestrata piantagione di canapa indiana

Vico Equense - Ancora un sequestro di canapa indiana sulle pendici del massiccio verde del Monte Faito dove una operazione congiunta tra il corpo forestale ed i carabinieri ha portato allo scoperto una piantagione di 170 piante dalle quali sarebbero state ricavate dosi di marijuana da rivendere sul mercato dei tossicodipendenti con un ricavo di decine di migliaia di euro. L’intera piantagione è stata rinvenuta dagli uomini del corpo forestale guidati dal vqaf Vincenzo Stabile e dal responsabile della stazione di Castellammare di Stabia assistente capo Gioacchino Cascone unitamente ai carabinieri della stazione di Vico Equense diretti dal maresciallo Antonio Lezzi e coordinati dal capitano Massimo De Bari della compagnia dell’Arma di Sorrento dopo avere percorso diversi chilometri del “Sentiero degli Dei”. Davanti allo splendido scenario naturale tra le costiere sorrentina ed amalfitana, in uno dei punti più impervi della catena dei Monti Lattari, forestale e carabinieri sono giunti ad un rifugio montano nei cui pressi hanno rinvenuto un piazzale di 7 metri di lunghezza per una larghezza di 15 metri, interamente realizzato attraverso il taglio di una parte di boscaglia costituita da alberi di alto fusto, al cui interno ignoti avevano costruito un vivaio dove sono state trovate 170 piante di canapa indiana la cui altezza oscillava tra i 2 ed i 3 metri. Il rinvenimento della piantagione destinata al ricavo di marijuana rappresenta uno dei maggiori sequestri degli ultimi mesi sul versante meridionale del Monte Faito già protagonista durante il periodo estivo di operazioni da parte dei militari dell’Arma che sui versanti di Castellammare di Stabia e Vico Equense avevano portato alla distruzione di diverse tonnellate di canapa indiana che avrebbero preso invaso il mercato della marijuana per soddisfare le richieste dei tossicodipendenti dell’intera provincia di Napoli. (di Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

è iniziata la festa della castagna, via con i commenti negativi sul faito, tutto quello che dite è successo al limite alle pendici del faito. o.f.

Anonimo ha detto...

Il l'of (operatore faito) continua a difendere l'indifendibile.
Lasciamo stare la droga, cui cui Faito è saturo, ma il l'of è mai andato nei paesi dell'avellinese dove sono decine le sagre delle castagne. Ha mai visto la differenza, ha mai visto un sindaco serio?
Penso di no.

Anonimo ha detto...

i soldi ricavati dalla festa della castagna ( tantissimi migliaia di euro ) che fine fanno??

Anonimo ha detto...

Se li dividono gli amici.

Anonimo ha detto...

Sempre più spesso accosto il non volere troppa gente a spasso tra i monti ( il randagismo etc.), con le faccende e le "villeggiature" sporche.
I volontari del faito, perchè non fanno davvero la prevenzione praticando anche zone impervie? e' la cosa più logica da fare.
Perchè il comune, che ama il faito, non rende praticabile sentieri e punti particolarmente ora inaccesibili?
O.F. ascolta, quelle bestie in giro ci stanno facendo schifare le passeggiate al faito. questo non fa che regalare il territorio ai...
ok hai capito. Tu che ne pensi?

Già siamo maledettamente più gragnano/stabiesi che sorrentini...almeno difendiamo il territorio.

Anonimo ha detto...

Cosa vuoi che ne penso,noi a Faito viviamo di passeggiate sui sentieri ed è normale che non ci piace il randagismi di cani e simili, abbiamo denunciato anche noi più e più volte incitando chi viene aggredito da cani di andare a sua volta a denunciare...ma niente si è mosso...o molto poco.

Per quanto riguarda difendere l'indifendibile, qui si difende solo il territorio che dovrebbe essere patrimonio delle istituzioni ma anche tuo e di tutta la penisola!