domenica 17 ottobre 2010

L’ombra della criminalità sul voto, Gragnano trema

Preferenze in cambio di soldi: il caso già segnalato da Pisanu in commissione antimafia

Castellammare di Stabia
- «Esprimo il mio più vivo apprezzamento per lo straordinario lavoro della Direzione distrettuale antimafia di Napoli – ha detto il sindaco di Castellammare Luigi Bobbio – e del nucleo investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata, che questa mattina hanno eseguito 25 decreti di fermo in relazione a gravi e pericolosi reati». Lo scacco al clan stabiese dei D’Alessandro a opera della Dda attraverso l’operazione denominata «Goal», ha fatto registrare reazioni di stupore tra la cittadinanza e il mondo politico. Radicata sul territorio, l’organizzazione criminale ha investito in bar e agenzie, attività solo apparentemente legali. La morsa dell’usura e delle estorsioni sul territorio si è fatta sempre più evidente negli ultimi mesi: il clan ha utilizzato la crisi economica e la paura di finire in miseria a proprio favore. Ed è tornato prepotentemente l’incubo del calcio scommesse che getta un’ombra sulle società locali. «I cittadini ”perbene” di Castellammare, che sono per fortuna ancora la maggioranza – ha concluso il primo cittadino stabiese – non possono che apprezzare l’impegno e la tenacia con cui magistratura e forze dell’ordine lavorano per il ripristino del rispetto della legge». Ma è a Gragnano che in queste ore in particolare si respira un’aria pesante, fatta di sospetti ma anche di certezze. Da diverse intercettazioni, infatti, è emerso che il clan Di Martino è stato contattato prima delle ultime elezioni comunali da alcuni candidati per assicurarsi, dietro corrispettivo in danaro, un appoggio elettorale. Dal Municipio poi, sarebbe stato semplice concedere favori, concessioni, pilotare appalti. A occuparsi di questi affari il figlio del boss Leonardo Di Martino, Fabio, che faceva anche da intermediario per il padre in carcere. C’è da giurare che ci saranno dure ripercussioni sul mondo politico gragnanese, dove già durante le elezioni c’erano state molte turbolenze e sospetti sulle modalità di voto. Nel fascicolo della Dda ci sono, infatti, anche esponenti politici e scrutatori, che avrebbero inquinato le elezioni e fatto votare più volte in maniera illegale. Nelle intercettazioni si parla in particolare del condizionamento del voto a favore dell’attuale presidente del consiglio comunale di Gragnano Giuseppe Cotticelli inserito nelle liste del Mpa. I cugini di Cotticelli furono arrestati durante le elezioni. «Il prefetto di Napoli e la magistratura facciano luce e chiarezza nel più breve tempo possibile sui particolari che stanno emergendo sul legame tra camorra e candidati alle scorse elezioni – ha detto Massimiliano Manfredi presidente provinciale del Pd di Napoli – Il nostro candidato sindaco Michele Inferra aveva segnalato anomalie alla prefettura e alcuni eletti della maggioranza di centrodestra, a Gragnano, sono ora oggetto di indagine. In base alle intercettazioni, le frasi che si scambiamo padre e figlio sulle pressioni fatte ai cittadini per condizionare il voto sono allucinanti – ha concluso Manfredi – e lo sono ancora di più alla luce delle preoccupazioni espresse da Pisanu in commissione Antimafia sulla composizione delle liste elettorali». (fra. fer. il Mattino)

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