sabato 9 ottobre 2010

L’Enel non paga, cabina “sfrattata”

Il giudice dà ragione al proprietario del terreno, la centralina elettrica va rimossa

Sorrento - Centinaia di abitazioni della zona collinare rischiano di rimanere senza energia elettrica. Motivo? Lo sfratto esecutivo per morosità di una cabina Enel che serve l’area della frazione di Casarlano. Una situazione paradossale che tra pochi giorni potrebbe rivelarsi un vero e proprio incubo per migliaia di persone. Proviamo a ripercorrere la vicenda. Nel 1997 l’Enel ha sottoscritto un contratto di fitto con il proprietario di un terreno di via Belvedere per l’alloggiamento di una cabina elettrica. L’accordo di carattere commerciale prevedeva la locazione dell’area per un periodo di 9 anni, automaticamente rinnovabile per altri 9. All’atto della stipula l’Enel ha versato nelle casse del proprietario del terreno la cifra pattuita per il primo periodo pari a 5,4 milioni di lire, ossia poco più di 2mila e 700 euro. Nel 2006, quando doveva essere versata la seconda tranche relativa al periodo fino al 2015, la compagnia elettrica ha tergiversato fino a indurre l’uomo ad avviare un contenzioso legale. La vertenza si è conclusa recentemente, dopo una serie di opposizioni dell’Enel che non hanno sortito effetti, con la decisione del giudice di imporre lo sfratto esecutivo della cabina elettrica. Al momento c’è un ufficiale giudiziario incaricato di far eseguire la sentenza e già nei prossimi giorni si potrebbe arrivare al distacco dell’erogazione dell’energia in tutta l’area servita dall’impianto. «Fino a qualche giorno fa avevamo delle remore a dare corso allo sfratto esecutivo – spiega l’avvocato Enrico Marulli, legale del proprietario del terreno -. Sia io che il mio cliente non volevamo creare problemi agli abitanti della zona, ma considerato che l’Enel, invece, sembra non preoccuparsene, allora abbiamo deciso di stringere i tempi. Ho già incontrato l’ufficiale giudiziario per sollecitare l’applicazione della sentenza». A questo punto solo la disponibilità dell’Enel a sottoscrivere in tempi rapidi un nuovo contratto con un canone adeguato potrà consentire di bloccare lo sfratto esecutivo. «Noi non siamo contrari ad un accordo - precisa l’avvocato Marulli - purché venga rinegoziato anche il canone che a questo punto appare esiguo, considerata la mole di utenze servite dalla cabina che frutta all’Enel centinaia di migliaia di euro annui». E la multinazionale dell’energia non paga 2mila e 700 euro per 9 anni? (Massimiliano D’Esposito il Mattino)

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