lunedì 4 ottobre 2010

Giustizia, un pretesto per andare al voto

Andrebbe fermato, perché il delirio è una cosa brutta. Berlusconi recita sempre gli stessi versi: i magistrati sono comunisti. Ieri alla Festa della Libertà del Pdl a Milano con un discorso destinato a fare polemica e dai toni da apertura di campagna elettorale, ha chiesto una commissione di inchiesta contro i giudici. Il Cavaliere alza così i toni dello scontro nei confronti di ''certa magistratura'' che ''usa la giustizia per eliminarmi dalla vita politica''. Non usa mezzi termini contro quello che più volte ha definito il partito delle toghe rosse e attacca duro: in Italia, denuncia, ''la sovranità è trasferita dal popolo ai pm. Se una legge non piace, loro la impugnano e ricorrono alla Corte Costituzionale formata, lo sappiamo tutti, da 11 giudici di sinistra che sotto la pressione dei pm di sinistra abrogano le leggi''. Una presa di posizione che incontra, il no di Futuro e Libertà. Lo ribadisce in un'intervista il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino. ''Per noi i giudici non sono dei pazzi comunisti e neanche dei deviati mentali. Se Berlusconi cerca un pretesto - avverte Bocchino - ha trovato quello giusto''.

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