venerdì 1 ottobre 2010

Ciarrapico, dalla Ciociaria alla kippah

Insulti antisemiti di Giuseppe Ciarrapico verso il Presidente della Camera Gianfranco Fini. Il senatore ciociaro del Pdl, editore di numerose testate, è intervenuto in Senato dopo il discorso di Berlusconi attaccando pesantemente l’ex delfino di Almirante: “Mi chiedo cosa aspetti a comprare le kippah (tipico copricapo ebraico, ndr.) visto che è un traditore”. Ciarrapico ha poi raccontato un aneddoto: “Mi ricordo quando Fini venne al Secolo d’Italia. Lo accompagnò un camerata e aspettò per molte ore prima di vedere Almirante. Da allora si é attaccato al polpaccio e non ce ne siamo più liberati”. ''Quelle di Ciarrapico sono parole inaccettabili, vergognose, che riportano le nostre menti a tempi lontani, quando nelle stesse Aule - sorde e grigie - si usavano gli stessi concetti, le stesse espressioni rozze, razziste e volgari per iniziare la tristemente nota persecuzione razziale nei confronti degli ebrei, la pagina più nera del nostro Paese''. Lo scrive il direttore di Generazione Italia, Gianmario Mariniello, rispondendo al senatore Ciarrapico. ''E' davvero triste - continua Marinello - che un parlamentare del partito del Presidente del Consiglio possa usare frasi del genere, ma per un attimo vogliamo usare l'arma dell'ironia. E così al camerata Ciarrapico offriamo in esclusiva una bella kippah griffata Generazione Italia. Deve comprarla, però. Stia tranquillo, gli faremo uno sconto. E soprattutto una regolare fattura. Dato il curriculum del camerata Ciarrapico, non si sa mai''.

Ecco chi è Ciarrapico. Da “Se li conosci li eviti” di Peter Gomez e Marco Travaglio (Ed. Chiarelettere, 2008)

Anagrafe Nato a Roma il 28 gennaio 1934.
Curriculum Imprenditore ciociaro; titolare di una tipografia a Cassino; editore di libri revisionisti sul fascismo e la Repubblica sociale; già proprietario di prestigiosi marchi di acque minerali e della Casina Valadier a Roma, nonché delle Terme di Fiuggi, della compagnia di aerotaxi «Air Capitol» e, dal 1991 al 1993, della Roma Calcio; oggi, dopo mille guai giudiziari e diverse condanne, possiede cliniche private nel Lazio («Eurosanità») e 11 quotidiani locali venduti «a panino» con «il Giornale» berlusconiano (tra cui «Ciociaria Oggi», «Latina Oggi» e «Oggi Nuovo Molise», «Nuova Viterbo Oggi», «Nuova Rieti Oggi», «Fiumicino Guidonia Ostia Castelli Oggi»: tutte cooperative, che portano nelle tasche di Ciarrapico 5 milioni di euro all’anno); new entry.
Soprannome Il Ciarra, Er Fascistone.
Segni particolari Cresciuto in Ciociaria, gioventù in camicia nera, missino amico di Giorgio Almirante e di Andreotti (col quale fondò il famoso Premio Fiuggi, detto anche «il Nobel alla vaccinara»), nel 1990 viene incaricato dall’amico Giulio di mediare tra Berlusconi e De Benedetti perché il primo restituisca al secondo almeno un pezzo della Mondadori, sgraffignata con la famosa sentenza comprata. Ed è lo stesso Andreotti a pregarlo di rilevare la Roma Calcio dopo la morte di Dino Viola (avventura finita male, con Ciarrapico in manette e la squadra al disastro). Molto potente, nonostante tutto, anche nella Seconda Repubblica (ancora nel 2000 Capitalia impone a Calisto Tanzi di acquistare a spese della Parmalat le sue Acque Ciappazzi, ridotte in stato prefallimentare, allargando così il buco del gruppo di Collecchio), Ciarrapico si lega ad An. Che lo ricompensa con favori di ogni genere alle sue cliniche negli anni della giunta Storace. Lui ricambia, aiutando Berlusconi a riportare all’ovile i ribelli di estrema destra Alessandra Mussolini, Tilgher e Saya. Poi, dopo la sconfitta di Storace, la svolta a sinistra (che governava contemporaneamente il comune, la Provincia di Roma e la Regione Lazio). Il suo «Oggi Nuovo Molise» attacca alzo zero il governatore forzista Michele Iorio, che annuncia querele e chiede a Berlusconi di bloccarne l’abbinata con «il Giornale». Nel marzo 2007 il Ciarra si presenta a sorpresa a un convegno al Teatro Eliseo di Roma sul nascente Partito democratico, perfettamente a suo agio tra gli ex comunisti Veltroni e D’Alema. E lì spende parole di fuoco contro la classe dirigente di An e della Cdl tutta e parole di zucchero per il Pd prossimo venturo, ipotizzando addirittura di potervi aderire.

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