giovedì 7 ottobre 2010

A Capri il trattamento turistico è proporzionale al reddito

Domenica sono stata a Capri e, con sommo rammarico, ho constatato quanto il Comune e l’azienda turistica di quest’isola siano un fallimento etico. I turisti pendolari,come me, sono stati accolti da una biglietteria della funicolare che dominava su un ammesso di persone in fila. Il vigile urbano della piazzetta, che accoglieva con una particolare attenzione i turisti stranieri, era molto parsimonioso di spiegazioni al riguardo della fila assurda presente all’entrata della funicolare. Mi domando: ma gli amministratori di Capri hanno mai guardato negli occhi i figli dei metal meccanici che, con l’avidità di chi ha poco, sperano, in un giorno, di vivere l’emozione e il brivido che provano coloro che fanno i turisti. I papà di questi ragazzini sanno bene che non possono osare più di tanto, sanno che per loro non è lecito sedersi in Piazzetta, le mogli sanno che quel giorno dovranno far finta che il caffè le rende nervose e così potranno concedere al figlio, inconsapevole, di far parte di quegli esseri che hanno osato andare a Capri con un reddito non adeguato, il dolce. So bene che le città turistiche vivono serie difficoltà,ma mi è difficile accettare l’ammasso di persone in fila nella funicolare, per salire o andare via da Capri. Altrettanto poco professionale l’operato dei gestori di alcuni ristoranti che, davanti ad un buono pasto comprato in agenzia turistica, offrivano prodotti e servizi squallidi. Per favore dite al comune cittadino, che fa i conti con la crisi economica del nostro Paese, che nella vostra Isola non deve recarsi. A Capri può andare chi accetta di essere mortificato o chi ha il reddito consono, non importa se il reddito, a volte,è frutto di espedienti. So che non tutto è per tutti, ma i servizi pubblici di un Comune, che non credo soffra della crisi,debbano essere rispettosi delle persone semplici e non bruciare il loro poco tempo per il diletto, in attese estenuanti e vergognose. I servizi pubblici,come la ticchetteria della funicolare non possono permettersi il lusso di non riconoscere i diritti della classe media o bassa di una società: gli operai dei cantieri navali di Castellamare di Stabia anche se vivono la crisi, la domenica sognano ancora di poter offrire al proprio figlio una giornata da ricordare e non da dimenticare. (Lara N. lettere al Mattino)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cara Lara, le tue parole sono per me come oro colato! La penso esattamente come te. Io Capri la vedo tutti i giorni, nel senso ke abito in una zona ke mi permette di ammirarne una parte grazie al panorama di cui godo da casa mia. Ma ci manco da una vita e non perké non possa permettermelo, ma perké ritengo profondamente ingiusto ke vengano privilegiati solo i turisti "benestanti", mentre i "comuni mortali" devono sentirsi magari umiliati perké non possono permettersi la seduta nella "Piazzetta" più famosa del mondo. Tutti (ke siano operai, muratori o dirigenti) hanno il diritto di sentirsi ben accolti e coccolati anke solo per un giorno da quest'isola meravigliosa, magari senza spendere un capitale!